Stackable, una piattaforma unificata a servizio dello Smart Manufacturing

Dall’esperienza del Gruppo Par-Tec nasce una nuova business line dedicata alle Medie imprese del settore industriale. Caratterizzata da un approccio open e anti vendor lock-in

Pubblicato il 19 Giu 2019

stackable tris

Il settore industriale, in questi ultimi anni, è stato caratterizzato dall’irrompere del fenomeno Industria 4.0: la possibilità di connettere alla rete Internet le macchine industriali offre infatti alle imprese del comparto secondario l’accesso a una importante serie di opportunità (a partire da una migliore manutenzione), indispensabili per competere con maggiore flessibilità in un mondo sempre più globalizzato. A questa crescita ha contribuito non poco il piano Industria 4.0 voluto dal Governo italiano, che tuttora offre una serie di agevolazioni fiscali per gli investimenti in questa direzione. Uno sviluppo che ha portato rapidamente alla nascita di un mercato estremamente affollato e parcellizzato, caratterizzato dalla presenza di una molteplicità di operatori specializzati nei diversi segmenti della catena del valore dello Smart Manufacturing. Che per le imprese utenti significa, inevitabilmente, la necessità di interfacciarsi con tanti attori diversi per la realizzazione dei progetti, fattore che complica e rallenta non poco gli investimenti.

Stackable: una nuova divisione per l’Industria 4.0

Una strada completamente diversa ha invece deciso di battere il system integrator Par-Tec, che ha recentemente fondato una vera e propria business line, ribattezzata Stackable, che propone sul mercato una piattaforma modulare unificata che include hardware, software e servizi abilitanti alla realizzazione di progetti ad alto tasso di innovazione. La nascita della divisione è stata resa possibile dall’integrazione delle diverse competenze delle realtà che fanno parte del Gruppo Par-Tec: IIoT (Par-Tec), protocolli di comunicazione (Lightstreamer), blockchain (Faberbee) e predictive analytics (AddToBuild).

Come racconta Michelangelo Uberti, Marketing Manager di Par-Tec, il momento attuale appare quanto mai propizio per un investimento di questo tipo: “Il famoso “Piano Calenda” è riuscito a sbloccare gli investimenti e ad aprire il mercato a nuovi player, consentendo un cambio di passo per tutti gli attori in gioco. Uno dei tanti effetti benefici riguarda anche la rivalutazione di scelte “scontate” e “consolidate” che storicamente favorivano i grandi vendor stranieri, gettando le basi per un rinnovamento tecnologico che finalmente include anche competenze e risorse italiane, spesso escluse dal tavolo di gioco. I due anni e mezzo passati dall’avvio del Piano hanno solo permesso di scalfire la montagna, c’è ancora tanto da fare per definire compiuta questa quarta rivoluzione industriale, soprattutto sul fronte delle competenze. Se da una parte è fondamentale che lo Stato continui a sostenere le imprese in questo percorso, è altrettanto importante che il mercato si attrezzi rapidamente per non perdere questo treno. Devo ammettere che finora abbiamo incontrato molti interlocutori preparati ed interessati, pronti a sperimentare e innovare”.

Un approccio Open

Par-Tec, che può vantare una lunga esperienza nel campo del mercato delle Tlc, a partire dal 2018 ha fatto una serie di passi precisi che hanno preparato il terreno alla nascita di Stackable: il lancio di Faberbee, una startup focalizzata sulla creazione di casi d’uso per la blockchain e le Distributed Ledger Technology (DLT), la creazione di una struttura di ingegneria dedicata al mondo Industrial IoT e infine l’acquisto di Lightstreamer, società specializzata nello sviluppo di soluzioni per il real-time data push. Inoltre c’è stato un incremento numerico del Competence center di matematici e data scientist alla base di AddToBuild, il servizio di Advanced & Predictive Analytics. “La business line Stackable nasce dalla fusione di queste culture e dalla volontà di estendere le suddette competenze e metodologie, l’approccio “open” e l’esperienza da system integrator a un settore che sta affrontando una rivoluzione di mentalità prima ancora che di sistemi”, evidenzia Uberti.

Soluzioni su misura per il cliente

Uno dei  punti di forza è la capacità di integrare componenti open source e componenti legacy sia dal punto di vista hardware che software: questo rende possibile ritagliare sul cliente una soluzione “sartoriale” con il minimo impatto possibile sulla sua infrastruttura. “Due esempi su tutti: l’utilizzo di schede “System-on-a-Chip” e del protocollo MQTT. Sono soluzioni affidabili ma soprattutto aperte e ben documentate, requisiti fondamentali per poter accedere all’iperammortamento. Sul fronte del software ci basiamo su framework open source mentre per le blockchain integriamo tecnologie come Ethereum e Hyperledger. Anche sul fronte degli analytics la situazione è molto fluida: pur disponendo di una soluzione completamente sviluppata da noi, stiamo lavorando da tempo all’integrazione di tool esterni per renderci sempre più agnostici rispetto alla soluzione IT. Siamo convinti che i modelli matematici – così come i casi d’uso nella blockchain – valgano molto più della specifica implementazione tecnologica, spesso vittima di una rapidissima obsolescenza”, evidenzia il marketing manager.

Una piattaforma unificata e anti vendor lock-in

Ma la vera particolarità di Stackable è quella di offrire una soluzione modulare unificata, capace cioè di coprire in maniera end to end gli aspetti hardware-software e l’offerta di servizi. Una scelta che è stata effettuata per rispondere a una concreta esigenza del mercato: “Per la prima volta, le aziende che intendono ammodernare le proprie infrastrutture non sono costrette a rivolgersi ai pochi importanti vendor del settore ma sono libere di mixare soluzioni molto innovative e al contempo molto verticali offerte da un mercato più ampio. Semplificando il discorso, oggi tali aziende devono vestire i panni del system integrator e districarsi in un mondo IT fatto di hardware, protocolli, strumenti in cloud e molto altro. Comprenderete che stiamo parlando di un vero e proprio campo minato per chi fa un mestiere completamente diverso. Queste considerazioni, unite al percorso già intrapreso da alcune realtà del Gruppo Par-Tec, ci hanno spinto a integrare tecnologie e competenze in uno stack completo che possa rispondere alle esigenze di informatizzazione ed automazione dei sistemi in ambito industriale. La scelta di restare “open” e modulari è frutto di una ventennale cultura “anti vendor lock-in” e della volontà di integrarci con i sistemi esistenti consentendo al cliente di preservare gli investimenti fatti e crescere col tempo senza subire imposizioni di alcun tipo. I servizi di consulenza in fase di prevendita e delivery consentono al cliente di ottenere ciò di cui ha bisogno pur restando focalizzato su ciò che conta davvero: la produzione”, evidenzia Uberti.

Il target: le medie imprese industriali

Con questi presupposti Stackable si propone sul mercato italiano, guardando con maggiore attenzione alle medie imprese italiane operanti nel manufacturing, quelle cioè con un fatturato annuo compreso tra i 10 e i 50 milioni di euro annui. Nonostante la nuova divisione operi sul mercato da poco tempo risulta già impegnata in alcuni progetti negli ambiti del fashion e dell’automotive, con qualche incursione nella smart agriculture. Nel primo caso è partito tutto dall’integrazione di device IIoT basati su RaspberryPi con i protocolli di comunicazione supportati dalle macchine da cucire industriali utilizzate dai più importanti marchi della moda. Il secondo caso riguarda invece l’applicazione di una blockchain privata dedicata al tracciamento della filiera produttiva di componentistica per automobili del segmento premium. In quest’ambito, assieme all’Università La Sapienza di Roma e a uno dei principali vendor europei di tecnologie 5G, Par-Tec sta sperimentando delle soluzioni che integrano sistemi di analisi vibrazionale e di predictive maintenance, con una rete blockchain che consente di notarizzare le informazioni prodotte dalla filiera.

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