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OEM: sfide e opportunità della trasformazione software-driven nell’automotive

Nei prossimi cinque anni, secondo un report di Capgemini, la trasformazione software-driven offrirà vantaggi significativi agli OEM del settore automotive con l’incremento della produttività fino al 40%, la riduzione dei costi del 37% e il miglioramento della customer satisfaction del 23%. Diverse però le lacune da colmare partendo dal gap di competenze alla data ownership alla cybersecurity

Pubblicato il 09 Set 2021

automotive capgemini

La filiera del settore automobilistico, in particolare gli OEM (Original Equipment Manufacturer), potrà beneficiare in maniera significativa di una trasformazione tecnologica in ottica software-driven. L’indicazione arriva da un nuovo report del Capgemini Research Institute, secondo cui questo passaggio consentirà ai principali operatori del settore automotive di ottenere una quota di mercato del 9% superiore rispetto a quella dei competitor, grazie all’introduzione di funzionalità e servizi differenzianti. Il software, infatti, sta ridefinendo la mobilità e rivoluzionando l’intera value chain del settore automobilistico, portando cambiamenti fondamentali in tutte le fasi del ciclo di vita dell’auto.

I benefici di una trasformazione software-driven

Grazie all’impiego di architetture software web-oriented, le vetture si stanno progressivamente trasformando in veri e propri computer su quattro ruote, mutamento che ovviamente ha degli impatti profondi sul modello di produzione e di business di questi operatori. Più nel dettaglio, la ricerca prevede che la trasformazione software-driven offrirà vantaggi significativi agli OEM del settore automotive nei prossimi cinque anni, come l’incremento della produttività fino al 40%, una riduzione dei costi del 37% e il miglioramento della customer satisfaction del 23%. Il report, dal titolo “Next Destination: Software – How automotive OEMs can harness the potential of software-driven transformation”, evidenzia come al momento la metà degli OEM (51%) stimi di poter incrementare nei prossimi 5-10 anni la propria leadership nella fornitura di funzioni software, come gli Advanced Driver Assistance Systems (ADAS), la guida autonoma, la connettività e i servizi connessi, affiancandole all’eccellenza nel campo dell’ingegneria automobilistica.

I ritardi degli OEM

Nonostante questo, attualmente quasi la metà degli OEM (45%) non offre alcun tipo di servizio connesso e solo il 13% sta traendo profitto dagli stessi. In effetti la maggioranza degli operatori (71%) si trova nelle fasi iniziali della propria trasformazione software-driven, dal momento che ha solo identificato le aree di applicazione, e appena il 28% ha implementato un progetto pilota o un proof of concept basato su casi d’uso per far progredire la trasformazione in aree specifiche. Il report rileva che solo il 15% degli OEM si può considerare “front runner” di una transizione di successo, mostrando la maturità necessaria per attuare la trasformazione software-driven. Secondo il report Capgemini, affinché questa trasformazione abbia successo occorre possedere specifiche competenze e capacità, sostenute da una visione in grado di metterle in atto e una padronanza delle aree operative per risultati più solidi. Inoltre, gli OEM avranno bisogno di stringere partnership strategiche con i fornitori di software e servizi tecnologici per offrire valore in tutta la catena del software automotive. Dovranno anche dotarsi di una solida strategia di ecosistema per stringere e portare efficacemente su scala le partnership e continuare a standardizzare l’architettura, così come la raccolta, l’uso, la proprietà e l’elaborazione dei dati di veicolo e consumatore.

L’attenzione a sicurezza e privacy

Non solo: gli OEM avranno bisogno di riqualificare gran parte della forza lavoro esistente, dotandola di competenze legate ai software e ai nuovi modi di lavorare. Attualmente, i machine builder si trovano ad affrontare un gap di competenze del 40-60% in aree come l’architettura del software, la gestione del cloud e la cybersecurity, oltre che nello stesso ambito software all’interno del settore. Il 97% dei dirigenti intervistati da Capgemini ritiene in ogni caso che entro i prossimi cinque anni il 40% dei loro talenti in-house dovrà possedere le competenze necessarie per realizzare la trasformazione software-driven.  Chi riuscirà in questa trasformazione avrà di fronte a sé molteplici opportunità: gli OEM front runner ritengono che i ricavi derivanti dai software rappresenteranno il 28% dei loro ricavi complessivi entro il 2031. 

Data ownership e cybersecurity rimangono però una fonte di preoccupazione, con poco meno della metà degli OEM che fatica a raccogliere dati e tradurli in insight utilizzabili. Meno del 10% ritiene di essere ben preparato per implementare misure di cybersecurity, mentre il 60% fatica a garantire che i prodotti dei fornitori soddisfino le norme di sicurezza e cybersecurity. Vari domini di dati abilitati dai software hanno il potenziale per aggiungere “intelligenza” alla catena del valore del settore automotive, ma quasi la metà degli OEM (47%) non raccoglie o analizza i dati del veicolo. Il report sottolinea che gli OEM dovrebbero concentrarsi sulla crescita e la monetizzazione dei servizi di sicurezza e protezione, dal momento che i clienti richiedono queste soluzioni e sono disposti a pagare di più per averle.

La strategia da adottare per la trasformazione software-driven

In definitiva, secondo Capgemini, è possibile delineare una strategia in sei punti che può consentire agli OEM di sfruttare il pieno potenziale della loro trasformazione software-driven:

1) Costruire una visione e una strategia incentrate sui software per l’intera organizzazione;

2) Sfruttare le catene di strumenti software e la metodologia agile per promuovere una maggiore collaborazione tra le unità organizzative;

3) Stringere partnership strategiche di lungo termine con provider di software, tecnologia e servizi nei principali ambiti di sviluppo del software;

4) Impegnarsi per attirare e coltivare i migliori talenti in ambito software;

5)  Sfruttare la potenza dei dati per sviluppare veicoli, operazioni e servizi smart;

6)  Definire una chiara roadmap per creare un’architettura software standardizzata per la prossima generazione di veicoli.

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