Tecnologie

Realtà aumentata, che cos’è e come funziona

La realtà aumentata si sta già dimostrando capace di impattare profondamente sulle dinamiche di funzionamento del mondo industriale. Un ulteriore impulso potrebbe arrivare dal 5G

Pubblicato il 26 Giu 2020

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Il panorama tecnologico degli ultimi anni è stato caratterizzato da molteplici innovazioni, ma poche sono capaci di catturare l’immaginario collettivo come la Realtà Aumentata (nota anche come Augmented Reality, AR). Probabilmente perché i film di fantascienza o ambientati nel futuro ci hanno creato enormi aspettative e curiosità sulle effettive potenzialità di questa tecnologia che, però, in questa fase storica appare capace di produrre conseguenze effettive e concrete soprattutto nell’ambito business. Ma partiamo dalle basi, ossia dalla definizione di Realtà aumentata: secondo quello fornita dall’Agid, nella Realtà Aumentata il computer utilizza sensori e algoritmi per determinare la posizione e l’orientamento di una telecamera. La tecnologia AR, attraverso un computer, crea oggetti in grafica 3D e li orienta come apparirebbero dal punto di vista della telecamera, sovrapponendo infine le immagini generate a quelle del mondo reale. In estrema sintesi, dunque, la realtà aumentata trasforma enormi masse di dati e di analitiche in immagini o animazioni che vengono sovrapposte al mondo reale.

Le differenze con la realtà virtuale

Queste caratteristiche la differenziano dalla Realtà Virtuale (VR – Virtual Reality), che presuppone l’uso di tecnologie informatiche per creare un ambiente completamente simulato. Dunque, mentre la realtà aumentata rappresenta il mondo reale arricchito con oggetti virtuali, reale arricchito però con oggetti o dettagli virtuali che portano a migliorare o “aumentare” l’esperienza. La realtà virtuale, al contrario, è un mondo completamente virtuale, la cui fruizione è strettamente legata all’utilizzo di appositi visori, che “isolano” l’utente dal mondo esterno. Questi ultimi, al contrario, non sono strettamente indispensabili per le applicazioni AR, che possono girare su dispositivi di uso quotidiano come smartphone o appositi schermi. Più precisamente, da un punto di vista tecnologico la realtà aumentata si compone di alcune componenti fondamentali: una o più telecamere, uno schermo o appositi occhiali intelligenti, risorse informatiche come CPU e GPU. Alcune applicazioni particolari sono dotate di componenti secondari pensati per accrescere il realismo o la precisione, come accelerometri e sensori inerziali, GPS, bussole e strumenti per la manipolazione (es. guanti, joypad, ecc. ). Come abbiamo spiegato in precedenza, per riuscire a sovrapporre un elemento “virtuale” all’ambiente reale, occorrerà identificare il punto esatto nel quale sarà visualizzato, orientarlo correttamente nella scena e integrarlo il più possibile con l’ambiente, nonché dotarlo di una capacità di interazione (risposta) agli input dell’utente. Chiaramente, dunque, sono necessarie competenze in diversi ambiti, come visione artificiale, grafica 3D, data science, ecc.

Il mercato della Realtà aumentata

Una classica dimostrazione è stata l’applicazione Pokemon Go, che ha permesso a milioni di utenti di familiarizzare con questa tecnologia, sebbene da un punto di vista prettamente consumer. In realtà, come abbiamo anticipato in precedenza, le applicazioni di realtà aumentata e virtuale sono già oggi capaci di portare innovazione e creare notevoli opportunità in molti settori di business, tanto che tutte le previsioni indicano uno sviluppo esponenziale di questo mercato nei prossimi anni. Ad esempio, secondo il Rapporto Assintel 2020. tra le tecnologie emergenti tra le tecnologie destinate a crescere esponenzialmente negli investimenti delle imprese italiane ci sono proprio le soluzioni di Realtà Aumentate e Virtuale (+160,5%). Secondo IDC, la spesa totale per prodotti e servizi di AR e VR passerà da 1,06 miliardi di dollari nel 2017 a 16,84 miliardi di dollari nel 2022. Tra i settori in cui si prevede la crescita della spesa per l’acquisto di soluzioni di realtà aumentata a livello europeo tra il 2017-2022 spicca il settore logistico e delle spedizioni e a seguire la diagnostica medica, e il settore della educazione.

I benefici dell’AR per il mondo industriale

Indubbiamente, però, una delle applicazioni più importanti della AR riguarda il mondo industriale. Questo settore, negli ultimi anni, è stato chiamato a una grande innovazione tecnologica, per rispondere a sfide quali l’aumento della personalizzazione dei prodotti e l’accresciuta pressione competitiva globale. I macchinari industriali sono diventati sempre più complessi e complicati, connessi alla rete (la famosa rivoluzione di Industria 4.0). In questo particolare contesto di business la continuità dei tempi di attività riveste un ruolo fondamentale (vedi il passaggio alla manutenzione predittiva), ma deve andare di pari passo con la qualità dei prodotti e delle stesse operations. In questa ottica la realtà aumentata può giocare un ruolo fondamentale per l’innovazione del settore secondario, abilitando una migliore formazione del personale, un controllo di qualità più efficace e una modalità di progettazione radicalmente innovativa. Più nel dettaglio, le diverse soluzioni di AR e VR, possono svolgere un importante ruolo in fase di pre produzione, consentendo di ridurre il tempo di sviluppo di un nuovo prodotto e i relativi costi. La possibilità di lavorare su una rappresentazione virtuale o aumentata del prodotto stesso, infatti, può consentire di migliorare la comunicazione e condivisione delle informazioni all’interno del team di lavoro, evitando la produzione troppo anticipata di un vero e proprio prototipo.

Molto promettenti sono alle applicazioni della realtà aumentata anche nella fase della logistica: grazie a soluzioni basate sugli smart glasses, ma anche con tablet equipaggiati con software AR, diventa possibile ottimizzare le attività di picking, permettendo di ridurre gli errori e di aumentare la produttività degli operatori, garantendo una interazione guidata dai dati con l’ambiente reale. L’ambito forse più iconico dell’impiego delle tecnologie AR è però quello relativo all’assemblaggio e produzione: tecnologie come gli smart glasses, che hanno il privilegio di lasciare le mani libere agli operatori, possono garantire un efficace supporto nello svolgimento delle attività, in particolare in quelle più complesse, suggerendo passo dopo passo le azioni giuste da fare. In questo modo è possibile incrementare notevolmente l’accuratezza del processo, riducendo al contempo tempi e costi, senza essere necessariamente legati al livello di esperienza degli operatori. In maniera simile la realtà aumentata può rivelarsi molto utile in fase di manutenzione e supporto: diventa possibile contattare gli esperti a distanza per una guida sulla risoluzione dei problemi, o semplicemente consultare documentazione “aumentata” durante lo svolgimento delle attività. Inoltre, la AR può agevolare la fase di training, insegnando correttamente e rapidamente agli operatori come svolgere una determinata attività. In generale, l’applicazione della realtà aumentata in ambito industriale porta con sé tre principali tipi di benefici: aumento della produttività, riduzione delle inefficienze e trasformazione dei modelli di business tradizionali.

L’impatto del 5G

La rivoluzione della Realtà aumentata è, in realtà, appena agli inizi ed è frenata da alcune barriere di tipo culturale e tecnologico. La più importante delle quali, in questa fase, ha a che fare con la disponibilità di banda. Come noto, il funzionamento delle applicazioni AR presuppone l’impiego di una enorme quantità di dati, dal momento che il cuore della tecnologia ha a che fare con contenuti visuali – richiamati in tempo reale dal cloud – che interagiscono in tempo reale con gli utenti. Per funzionare al meglio e non incepparsi continuamente, dunque, queste applicazioni hanno necessità di una connettività performante, che può oggi essere assicurata soltanto dalla disponibilità di una rete veloce fissa.a anche su device AR come Realwear e VUZIX o tablet.

Una grande spinta allo sviluppo della realtà aumentata potrà arrivare dall’ormai prossima introduzione del 5G, la quinta generazione degli standard per le connessioni da dispositivi mobili, che diventerà il riferimento a partire dal 2022. Una volta che gli utenti finali potranno contare su dispositivi predisposti per questo standard, si avrà a disposizione una velocità di 100 Megabit per secondo in download e di 50 megabit per secondo in upload, con una latenza massima di 4 millisecondi. Una connettività che dovrebbe abilitare non poco la diffusione della realtà aumentata, ad esempio in ambiti come il retail o per i veicoli connessi, dove raramente si può contare su una velocità di banda adeguata.

Le soluzioni di Dgroove per la realtà aumentata

Le potenzialità della realtà aumentata sono state da tempo comprese da un operatore Ict italiano come Dgroove: il system integrator offre soluzioni personalizzate di Mixed  e Augmented Reality che rispondono al bisogno delle aziende per la gestione della manutenzione e assistenza tecnica remota, per training formativi a distanza o self-paced, per fornire istruzioni di utilizzo e montaggio, ma anche per creare showroom di macchinari e funzionalità a distanza, per il Design collaborativo e molto altro. In particolare, il punto di vista di Dgroove è che, proprio per far fronte alla continua introduzione di sempre più nuove e complesse tecnologie digitali,  occorre mettere dipendenti e collaboratori di utilizzare gli strumenti a disposizione nel modo più efficace. La Realtà aumentata, in questo contesto, può consentire l’acquisizione di nuove capacità e nuove skill. Dgroove, ad esempio possiede competenze importanti sugli Hololens, gli occhiali tecnologici realizzati da Microsoft, che, una volta indossati, permettono di far interagire la realtà fisica con gli ologrammi; inoltre, DGroove ha effettuato progetti anche su altri device di AR come Realwear e VUZIX. Grazie al suo Know how su queste e altre tecnologie, è in grado di sviluppare applicazioni personalizzate di Mixed Reality, che consentono di trarre il massimo beneficio possibile dalla AR.

Immagine da Shutterstock

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