Innovazione industriale

Digitalizzare e automatizzare la supply chain: una sfida per le PMI

Lo scopo è rendere più produttiva e veloce la propria filiera attraverso l’utilizzo di soluzioni digitali, in grado di facilitare l’adozione di strumenti e procedure interoperabili, basate su servizi e tecnologie facilmente integrabili

Pubblicato il 12 Gen 2021

Michele Iliano

business unit manager E-Business di Innovery

catena di approvvigionamento

L’emergenza Covid 19 ha accelerato la sfida già in atto da alcuni anni, sia tra le imprese private che nella pubblica amministrazione, di innovare tutti i processi che compongono la propria catena distributiva, attraverso l’adozione di strumenti in grado di digitalizzare e standardizzare tutta una serie processi, per rendere più snello ed efficiente lo scambio di dati e informazioni tra partner commerciali, clienti, fornitori, in poche parole la supply chain.

Lo scopo è rendere più produttiva e veloce la propria filiera attraverso l’utilizzo di soluzioni digitali, in grado di facilitare l’adozione di strumenti e procedure interoperabili, basate su servizi e tecnologie facilmente integrabili, creando una supply chain che sappia evolversi per fronteggiare le nuove sfide imposte dalla pandemia.

La difficoltà resta far convivere procedure cartacee e firme autografate con documenti digitali e firme elettroniche, superando l’esistenza di documenti eterogenei e la presenza, anche quando si è avviato un processo di digitalizzazione, di formati, sistemi e software gestionali differenti.

Digitalizzare la supply chain significa più flessibilità

La consapevolezza che le catene di approvvigionamento debbano essere più flessibili e agili in modo da poter reagire e adattarsi rapidamente a potenziali cambiamenti improvvisi è in crescita. Infatti, secondo una ricerca del Capgemini Research Institute, il 68% delle aziende ha dichiarato che la crisi attuale le ha costrette ad adattare i propri modelli di business, mentre per il 62% degli intervistati una maggiore resilienza della supply chain dopo la pandemia di COVID-19 è considerata una priorità. Nell’ultimo anno le organizzazioni hanno avuto difficoltà nel rispondere rapidamente al crescente numero di improvvisi cambiamenti e nel ridare stabilità e affidabilità alle proprie operation.

L’obbligo della fatturazione elettronica e le nuove specifiche tecniche che sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2021, hanno contribuito ad accelerare il processo di digitalizzazione delle imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni e a creare le condizioni per la crescita dell’e-commerce e l’integrazione lungo tutto la filiera attraverso strumenti digitali, ma molto resta da fare.

Sebbene l’88% degli imprenditori consideri le innovazioni digitali come necessarie per lo sviluppo del proprio business, come emerso dall’analisi dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, solo il 26% possiede una maturità digitale adeguata a competere sui mercati globali. La reticenza nell’allocare investimenti in digitalizzazione da una parte è spiegata da una visione imprenditoriale che guarda più al breve che al medio lungo termine, dall’altra da alcuni fattori di freno: costi di acquisto delle tecnologie digitali percepiti come troppo elevati (27%); mancanza di competenze e di cultura digitale nell’organizzazione (24%); scarso supporto da parte delle istituzioni (11%).

Un passo importante nel processo di innovazione dell’intera supply chain sarà pertanto la capacità di digitalizzare e standardizzare ogni tipo di documento cartaceo o digitale, sia esso un ordine di acquisto, una fattura o altro, automatizzando il processo con un grande risparmio di tempo, oltre ad eliminare gli errori causati dall’elaborazione manuale, spesso costosi da correggere. Lo scopo è creare una catena di fornitura resiliente e una filiera integrata omnicanale in grado di anticipare e gestire i rischi, sfruttando competenza, integrazione, collaborazione, dati e tecnologia.

La possibilità di creare una supply chain informatizzata, in grado cioè di modularsi sulla base di processi decisionali automatizzati che fanno uso dell’intelligenza artificiale, è diventata la principale sfida per molte aziende.

Questa necessità è diventata quanto mai attuale proprio perché ultimamente molte PMI si trovano in difficoltà a lavorare con grandi aziende, che hanno standard e procedure più strutturate e che richiedono ai fornitori di adeguarsi a un nuovo formato informatizzato.

digitalizzare supply chain

Avanzano le soluzioni SaaS (Software as a Service)

Le attuali tecnologie disponibili sul mercato di EDI (Electronic Data Interchange) hanno costi troppo elevati rispetto alle capacità economiche di molte piccole medio imprese. Pensiamo alla classica PMI italiana a conduzione familiare che fornisce pezzi di ricambio a una grande azienda del reparto automotive: senza l’utilizzo di una soluzione EDI rischia di essere tagliata fuori dalla catena di fornitura.

Per questo motivo oggi si stanno sviluppano soluzioni SaaS (Software as a Service), che non richiedono a chi le acquista di disporre di hardware particolari o di installare software, perché messe a disposizione dai diversi fornitori in cloud. In questo modo le aziende, attraverso una connessione internet, possono gestire, trasformare e scambiare file e documenti, in formati standardizzati con partner commerciali, senza la necessità di disporre di una infrastruttura di connettività diretta, con un notevole risparmio di capitale.

Si tratta solitamente di soluzioni a basso costo che permettono di tradurre in un linguaggio standard, accessibile a ogni stakeholder, una vasta gamma di documenti – dagli ordini di acquisto, alle fatture, alle richieste di preventivi di finanziamento e molto altro. Tramite questo genere di soluzioni le PMI possono garantire l’inter-operabilità delle proprie informazioni senza affrontare investimenti troppo onerosi, utilizzando una soluzione che richiede una semplice connessione internet ed acquistando il servizio sulla base delle effettive necessità.

Avere infrastrutture performanti, consolidare le risorse per competere con i grandi attori globali è ormai una necessità per l’universo delle PMI, elemento fondamentale per l’economia italiana.

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