Industria 4.0

Il ruolo primario dell’asset management nell’azienda 4.0

La gestione degli asset prevede la corretta analisi di tutti i fattori di rischio e delle opportunità di investimento per massimizzarne la resa e ridurre al minimo i costi, anche facendo ricorso alla norma ISO55000

Pubblicato il 20 Mar 2020

Elena Sannino

Digital promoter - Camera di commercio di Torino

asset management

Asset è tutto ciò che per l’azienda è, o potrebbe essere, economicamente rilevante: dalla sedia al macchinario, dal magazziniere all’ufficio acquisti, dalle azioni in borsa all’idea depositata come brevetto. Potremmo considerarlo l’essenza stessa dell’impresa, ciò che ne costituisce la ricchezza e che come tale necessita di un’adeguata politica di gestione, altrimenti detta asset management.

Oggi, nel contesto della quarta rivoluzione industriale, la gestione delle risorse assume un’importanza strategica per il business dell’impresa che sempre più ricorre a tecnologie 4.0 per analizzare dati e prendere decisioni.

Perché definire un Asset Investment Plan

Il cuore dell’attività di gestione delle risorse risiede proprio nella strategia di investimento, ovvero nell’ottimizzazione dei risultati attesi che dipendono anche da politiche di risk management (valutazione dell’impatto di determinate azioni). L’insieme di queste attività rientra nella fase di asset allocation che consiste nel raggiungere la miglior combinazione di rischio-rendimento del portafoglio di attività.

L’efficacia dell’asset management viene misurata con la performance che valuta il rendimento in base agli obiettivi e all’orizzonte di investimento (breve, medio o lungo termine), all’analisi dei rischi e delle opportunità e al benchmark.

Ogni azienda ha quindi la necessità di definire il proprio Asset Investment Plan per poter identificare gli obiettivi di investimento in modo efficiente e documentato, attraverso una mappatura dell’intero parco asset dell’azienda con la relativa analisi delle condizioni, dei rischi e delle criticità, in modo da ottenere una gerarchia di priorità.

Ma come si fanno queste valutazioni? Quali strumenti ha l’asset manager per assicurarsi una corretta analisi di tutti i fattori di rischio e di tutte le opportunità di investimento per massimizzare la resa dei propri asset e ridurre al minimo i costi?

Nel 2014 è stata introdotta una norma internazionale ISO 55000 standard e applicabile a qualunque settore industriale, uno strumento utile che permette di valutare le scelte più appropriate sui progetti di investimento per la propria azienda.

Questa certificazione non è obbligatoria ma è di fondamentale importanza per le aziende che hanno un significativo investimento in asset. Lo standard considera diversi tipi di asset: quelli materiali intesi come infrastrutture, impianti, attrezzature, edifici e altri oggetti tangibili; gli asset intangibili come i dati aziendali di buona qualità, i sistemi informatici, le licenze; gli asset immateriali come il marchio, la reputazione, l’immagine, la fedeltà dei clienti dell’organizzazione

Perché è importante l’Asset Investment Plan

Le aziende che arrivano a implementare un sistema di gestione degli asset lungo tutto il loro ciclo di vita, riescono a:

  • incrementare il proprio valore ottimizzando i costi economici, ambientali e sociali
  • ridurre i rischi nella gestione dei beni (es.: minori costi di manutenzione e di gestione dell’asset)
  • migliorare le proprie prestazioni e la qualità del servizio/prodotto venduto
  • migliorare l’affidabilità degli asset
  • incrementare la reputazione e la fiducia da parte della collettività.

Parte integrante del sistema di asset management è la manutenzione predittiva che, dalle rilevazioni sullo stato dei singoli componenti, permette di definire con accuratezza la condizione tecnica degli asset, individuando gli interventi mirati che si devono effettuare. Questo consente dunque un’ottimizzazione dei costi e la riduzione dei rischi ambientali e sociali correlati.

L’asset management in un’ottica Industry 4.0

A supporto della gestione proattiva delle risorse viene quindi l’approccio Industry 4.0, che si basa proprio su principi di analisi predittiva anche della manutenzione mediante strumenti di analisi delle performance di produzione con sensori in grado di comunicare dati e informazioni sullo stato di salute delle macchine, Internet of things, test virtuali e simulazioni dei processi ecc.

La manutenzione predittiva rappresenta appunto uno dei concetti più interessanti in ottica di Impresa 4.0. In particolare, la possibilità di prevedere con sempre maggiore precisione eventuali guasti o malfunzionamenti di macchinari e attrezzature si rivela di grande importanza per tutte le imprese che altrimenti potrebbero subire un forte contraccolpo economico e produttivo dall’interruzione temporanea della loro attività.

Si pensi ad esempio a cosa può voler dire la possibilità di controllare i macchinari e le linee produttive da remoto anche in casi di temporanea chiusura di una fabbrica per emergenza sanitaria come quella che stiamo attualmente vivendo (Covid-19). Un sistema di business continuity che permetta di mandare avanti la produzione con la gestione di processi completamente automatizzati e controllabili da operatori a distanza in modalità remota (remote monitoring and control, virtual machine, cloud computing, Virtual Private Network), potrebbe rappresentare un valido aiuto.

L’azienda non può evitare di sostenere costi legati alla manutenzione degli impianti industriali e degli asset produttivi. Tuttavia la corretta gestione di questi processi può contribuire a a creare valore e a incrementare la competitività dell’impresa. Diventa quindi strategica la disponibilità sul mercato di sempre più evolute tecnologie IoT (Internet of Things) e in generale, relative all’industria 4.0 (intesa come quell’insieme di persone, macchine, sensori, dati, algoritmi e piattaforme interconnessi tra di loro).

È importante però che l’imprenditore non cada nella trappola dell’investimento “facile” in vista dell’incentivo (vedi incentivi Industria 4.0) che poi si rivela essere fine a se stesso e rischia di trasformarsi in ulteriore costo, se a monte non c’è stata quella pianificazione strategica di cui sopra, che coinvolga tutte le aree aziendali e in particolar modo le risorse umane che si ritrovano a dover modificare radicalmente il proprio modo di lavorare e ad imparare nuovi approcci al lavoro.

Asset management abilitatore di cambiamento nell’azienda

L’asset management in quest’ottica rappresenta dunque un vero e proprio abilitatore di cambiamento all’interno dell’azienda, perché offre l’opportunità di revisionare tutti i processi decisionali alla base della produzione. L’implementazione di sistemi informativi e, più nello specifico, di software per l’asset management permette infatti alle aziende di risparmiare tempo, di diminuire i costi, di incrementare la produttività; e soprattutto di avere a disposizione tutti i dati utili per prendere le decisioni strategiche più appropriate al proprio business.

Un buon sistema di asset management dovrebbe essere in grado di identificare anomalie e risolvere problemi, diagnosticare le cause di un evento, predire comportamenti, monitorare e controllare le performance, fare benchmarking, automatizzare un processo decisionale e contribuire a ottimizzare un piano di rinnovo dei processi.

Con un’attenta pianificazione (Asset Investment Plan) della strategia di investimento, l’azienda può quindi ottenere benefici economici di ampia portata e incrementare enormemente la propria competitività.

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Elena Sannino
Digital promoter - Camera di commercio di Torino

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