Negli ultimi anni il mercato e la produzione nazionale sono stati indirizzati sempre più all’innovazione tecnologica per contrastare le grandi aziende e società estere già strutturate e che stanno cercando di entrare nel mercato italiano. Lo Stato italiano, da anni, si impegna a garantire sempre maggiori incentivi per chi decide di innovare il proprio operato, e una vera e propria svolta è avvenuta con la Legge di bilancio del 2017. Recentemente sono state pubblicate alcune anticipazioni in merito al possibile futuro del piano di digitalizzazione del Paese, ora denominato Transizione 4.0, che allargano la platea dei beneficiari anche settore delle costruzioni.
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Il nuovo piano di Transizione industria 4.0
La novità più importante del piano Transizione 4.0 è che non si parla più di annualità, ma questo stesso piano verrebbe rinnovato per due anni con una struttura diversa dalle precedenti: la Transizione digitale 4.0 entrerà in vigore a gennaio 2021, ma avrà valore retroattivo anche per gli investimenti effettuati nei mesi di novembre e di dicembre del 2020.
Il termine, a differenza degli anni precedenti in cui era annuale, è fissato per il 31 dicembre 2022, con la possibilità di portare le consegne dei beni acquistati fino ai sei mesi successivi in caso di versamento di un acconto pari almeno al 20% del costo del bene medesimo.
Inoltre, da quanto rilevato come anticipazione di quelle che dovrebbero essere le norme per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, saranno rivisti anche tetti e aliquote di tutti gli incentivi per chi investe in beni strumentali materiali e immateriali nuovi indicati nell’allegato A e nell’allegato B annesso alla legge di bilancio del 2017.
Infatti, come evidenzia una elaborazione effettuata dal Centro Studi di Confindustria e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Dlgs n. 232 del 11 dicembre 2016, e relativa circolare del Ministero dello Sviluppo Economico N.4/E del 30/03/2017, è stato evidenziato come l’iperammortamento abbia generato, nel solo 2017, 10 miliardi di investimenti in nuovi beni altamente tecnologici, che si vanno a sommare ad altri 3 miliardi per beni che la stessa circolare definisce come immateriali.
Possiamo notare che a partire dal 2017 si sono susseguite leggi di bilancio che hanno sempre avuto un focus positivo per quanto riguarda il progresso tecnologico dell’industria italiana, con aumento delle percentuali di iperammortamento fino ad arrivare alla modifica da maggiorazione del costo di acquisizione dell’investimento in credito di imposta con la legge di bilancio 2020.
Quest’ultima prevede che all’acquisto dei beni materiali per la l’innovazione digitale e appartenenti all’allegato “A” del Dlgs n. 232 del 11 dicembre 2016, si possa applicare una aliquota del 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 20% fra i 2,5 e i 10 milioni di euro. Mentre l’acquisto di software correlati sempre all’investimento si può disporre di un credito di imposta al 15% con limite di 700 mila euro.
Ovviamente, conditio sine qua non per l’applicazione di queste aliquote rimane sempre l’interconnessione del bene, che deve essere validata da un’autocertificazione del legale rappresentante, ma solo per beni con costo inferiore a 300 mila euro, o da una Attestazione di conformità rilasciata da un Ente di Certificazione Accreditato o da un professionista abilitato, per importi superiori.
Investimenti (Allegato A)
VALORE INVESTIMENTO | PERCENTUALE IN BASE AL COSTO ANNO 2020 | PERCENTUALE IN BASE AL COSTO ANNO 2021 | PERCENTUALE IN BASE AL COSTO ANNO 2022 |
Fino a 2,5 milioni di euro | 40% | 50% | 40% |
Tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro | 20% | 30% | 20% |
Superiore a 10 milioni di euro fino a 20 milioni di euro | / | 10% | 10% |
Investimenti Allegato B
VALORE INVESTIMENTO | PERCENTUALE IN BASE AL COSTO ANNO 2020 | PERCENTUALE IN BASE AL COSTO ANNO 2021 | PERCENTUALE IN BASE AL COSTO ANNO 2022 |
Da 700 mila euro a 1 milione di euro | 15%* *limite 700 mila euro | 20% | 20% |
NB: All’interno delle previsioni si legge anche la seguente frase di estrema importanza: “Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni di cui al predetto allegato B mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.”
L’integrazione del mondo 4.0 nel settore delle costruzioni
Quando si parla di beni strumentali nuovi in ottica Transizione 4.0 si parla prevalentemente del settore industriale, per il semplice motivo che è il contesto per il quale risulta applicabile tutto quanto riportato nelle leggi di bilancio riferite alla digitalizzazione e innovazione tecnologica.
Tuttavia, con l’introduzione dei più recenti metodi di progettazione, costruzione e gestione degli edifici possiamo dire che qualcosa è accaduto, e potremmo interrogarci se non sia questa una ottima occasione per far valere alcuni principi fondamentali di questi incentivi anche in uno dei settori più importanti del nostro paese, le “costruzioni”.
Già all’interno della ultima legge di bilancio 2020 sono presenti due strumenti fondamentali: la formazione 4.0 e i voucher per gli innovation manager.
L’innovation manager, a oggi risulta essere necessario soprattutto per il settore industriale, ma svolge un ruolo significativo anche nel campo della progettazione e gestione del patrimonio immobiliare, con l’introduzione della metodologia Building Information Modeling (BIM), viste la quantità e la qualità di dati prodotti, inseriti e in modifica presenti all’interno di questi modelli informativi.
Tra la Industry 4.0 e il BIM la caratteristica in comune più evidente è che, pur essendo latenti, queste novità hanno acquisito sempre maggiore importanza negli ultimi anni, tanto da essere normate.
Infatti, la metodologia BIM, grazie al DM 560/2017, è diventata obbligatoria per gli appalti pubblici già a partire dal 2019 con le seguenti scadenze temporali:
- dal 1° gennaio 2019 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro
- dal 1° gennaio 2020 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di euro
- dal 1° gennaio 2021 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro
- dal 1° gennaio 2022 per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’art. 35 del Codice dei contratti pubblici
- dal 1° gennaio 2023 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro
- dal 1° gennaio 2025 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara inferiore a 1 milione di euro.
Quindi, l’innovation manager trova spazio anche in quello che è il settore edilizio, anche se per alcune attività non in modo diretto, soprattutto per diversi campi in cui il ministero dello Sviluppo Economico ha previsto “le spese ammissibili”.
Tra questi ambiti sono certamente da considerare: big data e analisi dei dati; cloud, fog e quantum computing; cyber security; simulazione e sistemi cyber-fisici; prototipazione rapida; sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA); robotica avanzata e collaborativa; manifattura additiva e stampa tridimensionale; internet delle cose e delle macchine; integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali.
Tutti questi strumenti possono essere applicati singolarmente, ma possono anche essere integrati tra loro in uno stesso processo.
Infine, un’altra opportunità che è auspicabile venga riproposta in maniera potenziata è la formazione 4.0.
Questa, infatti, viene citata anche nel documento programmatico di bilancio 2021, dove vengono trattati i R&S e Competence Center in cui, oltre alla Transizione 4.0, si cita (punto .iii Tab. III.1-15) “il Credito di imposta per la Formazione 4.0, per stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese”.
Questa opportunità sarebbe utilizzabile per acquisire, far acquisire ai dipendenti o consolidare le conoscenze tecnologiche in ottica 4.0, e anche il settore delle costruzioni dovrebbe applicarla al caso di gestione dati derivanti da processi di progettazione e modellazione informativa.
È prevedibile, quindi, una estensione del credito di imposta alle spese sostenute per la formazione degli imprenditori e dei loro dipendenti.
Applicazioni attuali nel mondo delle costruzioni e delle infrastrutture
Nella pratica il settore delle costruzioni e delle infrastrutture riporta già molti esempi di applicazione del mondo tecnologico e digitale avanzato, non solo all’estero ma anche in Italia.
Non si tratta solo di sistemi Hi-Tech impiegati per la gestione e il tracciamento, ma anche di sistemi di monitoraggio e “gemelli digitali”, oltre che di stampanti 3D di dimensioni tali da poter costruire addirittura un edificio per intero.
Tra questi possiamo citare alcuni dei progetti più significativi in evidenza ad oggi:
- Il primo tra tutti è il lavoro realizzato da Autostrade per l’Italia, più precisamente dalla società del gruppo chiamata Autostrade Tech insieme a IBM e Fincantieri NexTech che hanno presentato una piattaforma di monitoraggio innovativa supportata da diverse tecnologie e discipline come droni, IoT, Intelligenza Artificiale con alla base una Modellazione informativa 3D BIM.
Tutto questo permetterà agli ispettori che dovranno verificare lo stato di salute delle infrastrutture di avere dati sempre aggiornati e reperibili, soprattutto in real-time e nel momento della verifica in situ.
È un vero e proprio archivio digitale che rappresenta lo stato dell’opera, creando una forma di gemello digitale tridimensionale, costantemente aggiornato grazie ai rilievi laser scan effettuati con droni, monitoraggio strumentale tramite sensori Industrial IoT, che permetteranno di analizzare anche i parametri legati all’ingegneria strutturale dell’infrastruttura, e la costruzione di algoritmi di valutazione del comportamento in esercizio oltre che durante la manutenzione.
Per completare il quadro dei dati disponibili verranno inseriti anche strumenti di pesatura dinamica che permetteranno una verifica in tempo reale del rispetto dei limiti di peso autorizzati per i Transiti Eccezionali e il passaggio di mezzi pesanti (v. articolo completo di C. Ruffini riportato in bibliografia a fondo articolo).
- Un altro esempio è quanto è stato realizzato per la gestione dell’Ospedale di Castelfranco Veneto. Anche in questo caso viene utilizzato il termine “gemello digitale”, dove si fa riferimento principalmente alla creazione di un modello informativo per gli asset edilizi e impiantistici in modo da ottimizzare i processi in campo sanitario.
All’interno del Digital-Twin vengono riprodotte le caratteristiche fisiche degli asset in supporto di informazioni sia statiche che dinamiche. Anche in questo caso, in modo analogo al precedente esempio, è stata creata una piattaforma dove la base è un modello BIM integrato degli elaborati grafici ricevuti in fase finale di costruzione.
Questa piattaforma, basata su cloud, riporta e visualizza tutti i sensori installati nell’edificio, restituendo così tutti i dati consultabili quando necessario.
Sempre all’interno della stessa è possibile, inoltre, aprire un ticket per la manutenzione dei diversi locali e delle attrezzature, per l’applicazione immediata di quello che è il Facility Management. (v. articolo completo di Coopservice Logistica e Traslochi riportato in bibliografia a fondo articolo).
- Il terzo caso è rappresentato da una grande impresa realizzata dal produttore di casseforme e ponteggi Peri: utilizzare la tecnologia di stampa 3D per costruire il più grande condominio stampato in Europa.
Viene utilizzata la stampante Gantry BOD2, caratterizzata da un estrusore che si muove sui tre assi grazie a un telaio metallico, dove il materiale è il “i.tech 3D” di Heidelberg Cement sviluppato appositamente per questi scopi.
Impresa di notevole importanza soprattutto per la fase di progettazione iniziale, fondamentale per garantire una esecuzione riducendo al minimo le criticità.
Conclusioni
Come si può notare, è possibile applicare Transizione 4.0 per la maggior parte dei beni materiali e immateriali anche al mondo delle costruzioni.
Possiamo fare riferimento non solo a quanto riportato in questo articolo, ma considerare anche altre tecnologie che si stanno attualmente analizzando. Tra le molte e diverse, si citano in particolare:
- RFID per la gestione degli uomini in cantiere in tempo di COVID-19 inserendo questi dispositivi all’interno dei caschetti di sicurezza;
- Robot e frese CNC utilizzate per la realizzazione della componentistica per l’edilizia o per sistemi di facciate e arredi.
Questo non significa che sia sufficiente investire sul singolo bene 4.0 per poter accedere ad agevolazioni, ma sarà necessario possedere una idea di crescita tecnologica aziendale per meglio arrivare a soddisfare tutti i punti richiesti dalla legge di bilancio.
Sicuramente fare affidamento a professionisti, tra i quali in prima linea vi sono gli innovation manager, e alla formazione 4.0 sarà un’arma vincente per creare le basi per un futuro innovato e innovativo.
Bibliografia
https://www.fasi.biz/it/notizie/novita/22727-manovra-2021-piano-transizione-4-0.html
https://www.ecnews.it/il-piano-transizione-4-0-nel-d-d-l-di-bilancio-2021/