INDUSTRY 4.0 - 360 SUMMIT

SICK, la sensoristica intelligente come chiave per Industria 4.0

L’azienda tedesca ha raccontato il suo approccio peculiare al mondo industriale in occasione dell’edizione dell’Industry 4.0 360 Summit, dello scorso 11 maggio

Pubblicato il 25 Mag 2021

screenshot videointervista sick industry summit

La grande trasformazione tecnologica che sta interessando in questi anni il mondo industriale, nota come Industria 4.0, passa dalla acquisizione dei dati e dei parametri generati dai macchinari industriali. Opportunamente analizzati, infatti, questi dati possono aiutare le imprese a ottimizzare i processi, minimizzare gli stop alla produzione e così via. Ma i dati vanno innanzitutto generati e trasmessi: in questo senso un ruolo chiave è giocato dalle moderne soluzioni di sensoristica, che grazie a un’evoluzione tecnologica notevole stanno permettendo a tutte le tipologie di impianti di connettersi alla rete.

La storia di SICK

Proprio i sensori sono il punto di forza di SICK, realtà nata nel lontano 1946 in Germania, che ha partecipato all’edizione dell’Industry 4.0 360 Summit, dello scorso 11 maggio (qui tutti i dettagli). Come ha raccontato Marco Catizone, Head of Industrial Integration Space & Shared Services Unit di SICK, “Il nostro claim è “Sensor Intelligence” in quanto SICK fornisce sensori intelligenti e soluzioni basate su di essi, nell’ambito industriale. La tipologia di sensori è molto ampia: dalle fotocellule ai sistemi di analisi per le emissioni, passando per i sistemi di sicurezza e anticollisione fino ai lettori per l’identificazione automatica. I nostri clienti sono OEM, System Integrator ed End User in tutti i settori industriali, dalla Factory Automation alla Logistica e all’Industria di processo”.

Il concetto di Sensor Intelligence

Come abbiamo detto in precedenza, i sensori hanno la funzione essenziale di generare i dati dalla fonte, dal processo industriale. Ma generare dati non basta, occorre crearne sempre più significativi ed elaborarli ed aggregarli in maniera intelligente nel sensore stesso o nelle prime fasi dell’integrazione, in maniera decentralizzata. In questo modo è possibile trasformare i dati dei sensori in informazione e, quindi, garantire valore e benefici per il cliente finale. “Il concetto di Sensor Intelligence di SICK si sposa perfettamente con questa logica. Nell’ampio catalogo di più di 40 mila sensori di SICK, dai più semplici ai più complessi, c’è sempre l’attenzione alla qualità del dato, non solo in termini di affidabilità e sicurezza, ma anche di valore aggiunto. Inoltre SICK si impegna fornire anche prodotti software e servizi che aiutano a valorizzare ulteriormente l’informazione proveniente dai sensori, per connettere in maniera sempre più stretta l’OT con l’IT”.

Risultati confortanti nel 2020

Questo approccio peculiare ha permesso a SICK di reagire molto bene agli stravolgimenti portati dall’anno passato, chiudendo con risultati che non si discostano molto dall’anno precedente, sia a livello italiano che mondiale. “Il 2020, con i cambiamenti drammatici che ha portato, a suo modo ha dato un impulso all’evoluzione digitale. In quanto ha reso evidente i vantaggi di una produzione automatizzata e connessa, i cui i dati siano facilmente consultabili da remoto e in cui i processi produttivi, e la logistica ad essi legata, sia flessibile e capace di adattarsi velocemente al cambio di esigenze che porta un mercato rivoluzionato dalla pandemia. Anche partendo da queste basi, il 2021 non sarà un anno facile, ma i risultati per ora sono più che confortanti. Questo ci stimola ulteriormente a collaborare con i nostri clienti per fornire soluzioni innovative, che consentano di operare in condizioni sempre più mutevoli, dove l’innovazione e la dinamicità fanno la differenza”, ha evidenziato Catizone.

Le sfide per Industria 4.0

Secondo cui, in positivo, l’Industria 4.0 e i suoi principi di connessione, digitalizzazione e di creazione di valore dai dati sono stati recepiti in maniera molto eterogenea dall’industria italiana. “Da un lato grandi realtà industriali con capacità strategiche di investimento hanno dato il via a progetti di valore, ma anche piccole medie realtà di eccellenza hanno saputo cogliere in maniera innovativa l’evoluzione tecnologia, traendone benefici tangibili. La sfida per il prossimo futuro dell’industria italiana è di metabolizzare il concetto di Industria 4.0 ed implementarlo diffusamente in tutte le realtà aziendali, anche le PMI. Per farlo occorrono le infrastrutture e gli incentivi all’innovazione, a livello centrale. Ma occorre anche che la tecnologia fornisca prodotti e soluzioni per l’innovazione digitale sempre più facilmente implementabili e flessibili, che permettano una diffusione vasta e abbassino la soglia di competenza tecnologica per l’adozione. Così come è successo in passato per l’automazione di macchina e la robotica”.

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