Schneider Point of View

Per sostenere la digitalizzazione, servono data center sostenibili

Di fronte alla costante richiesta di potenza di calcolo per reggere la digital transformation e al contempo, della maggiore sensibilità nei confronti della sostenibilità ambientale, assume sempre più rilevanza la ricerca di vie alternative e di nuovi modelli che consentano di ridurre i consumi legati all’uso di data center. La collaborazione è aperta e Schneider Electric si concentra sull’edge

Pubblicato il 25 Mar 2021

Claudia Costa

concept sostenibilità nell'IT

Proprio lo scorso anno, nel corso dei mesi più difficili e duri della crisi pandemica da COVID-19, accanto al comprensibile bisogno di garantire l’operatività e la continuità di business in piena sicurezza, è diventata più pressante e in qualche misura anche urgente la necessità di prestare una diversa attenzione alle tematiche ambientali, al contenimento dei consumi, al risparmio energetico. Una sensibilità che si sta diffondendo anche all’interno delle imprese, complici un combinato disposto di regolamenti, incentivi e attività di sensibilizzazione. E in ragione del fatto che oggi la potenza di calcolo necessaria per sostenere le iniziative di digitalizzazione sta crescendo a ritmi sorprendenti, la sostenibilità nei data center e le strategie indirizzate ai green data center rientrano a pieno titolo tra le buone pratiche da perseguire nello sviluppo di un’economia sempre più digitale e digitalizzata.

È anche grazie alle innovazioni tecnologiche che in questi anni hanno interessato proprio l’ambiente data center e alle sempre più numerose iniziative green, che è stato possibile aumentarne le capacità elaborative (addirittura di 6 volte tra il 2010 e il 2020) senza dover fare i conti con un aumento proporzionale del consumo energetico.
Non è dunque un caso che si assista a un moltiplicarsi di iniziative che vedono i protagonisti del comparto allearsi per trovare soluzioni comuni e perseguire comuni obiettivi. Un esempio è la recente stipula di un “Patto per la neutralità climatica dei data center” al quale hanno aderito 42 soggetti, tra provider di infrastrutture cloud, operatori di data center e associazioni, con l’obiettivo di anticipare regolamentazioni e leggi sulla sostenibilità dei data center da parte dell’Unione Europea, delineando gli obiettivi di efficienza, quelli di utilizzo di energia da fonti rinnovabili, fissando obiettivi aggressivi per raggiungerli e dando vita a una struttura di monitoraggio dei progressi fatti.
Questa iniziativa di autoregolamentazione, che sembra aver riscontrato anche il favore delle autorità unionali, si concentra su sei aspetti specifici: efficienza energetica, energia pulita, acqua, economia circolare, energia circolare e governance.

La politica “green data center” vale anche per l’edge

Rispetto a 10, 15 anni fa, le innovazioni introdotte negli ambienti data center, a partire dalla progettazione e passando per raffreddamento, gestione, gruppi di continuità, hanno consentito di ottenere una riduzione dell’80% della perdita di energia. Un risultato che stimola gli attori di questo comparto a proseguire nel loro impegno per sviluppare ulteriori innovazioni incentrate sulla sostenibilità da introdurre nell’intera catena del valore del data center, edge data center inclusi.

Il tema degli edge data center è sicuramente centrale nelle strategie di Schneider Electric, secondo cui il crescente bisogno di infrastrutture edge, per garantire quella business continuity e quella resilienza che nel “new normal” oggi le aziende si aspettano, rende la sfida dell’efficienza energetica più che mai urgente anche in questo comparto. Il continuo aumento dei dispositivi connessi, lo sviluppo dell’Internet of Things se non dell’Internet of Everything, e più in generale la trasformazione digitale della nostra economia, porta con sé la generazione di enormi quantità di dati per i quali sempre più spesso si richiede una elaborazione più rapida e più vicina al punto di generazione o consumo dei dati stessi. Nei prossimi 20 anni, il consumo di energia da parte degli edge data center supererà i 3K TWh, pari al consumo energetico di ~ 275 milioni di famiglie. È dunque fondamentale che anche gli edge data center siano progettati e realizzati per essere efficienti dal punto di vista energetico, delle risorse e dei costi.

Per meglio definire l’urgenza, Schneider Electric presenta i risultati di un proprio studio secondo il quale entro i prossimi 4-5 anni dovrebbero essere installati circa 7,5 milioni di nuovi micro data center la cui impronta globale alla potenza di picco dovrebbe raggiungere i 120 GW. Portare queste installazioni da una condizione di efficienza moderata a una di alta efficienza equivarrebbe a portare la spesa per il consumo energetico annuale da 109 a 92 miliardi di dollari e da 600.000 a 450.00 tonnellate di CO2 all’anno.
Nella visione di Schneider Electric sono 4 i punti focali sui quali una strategia che punti allo sviluppo di green data center anche in ambito edge dovrebbe investire: maggiore standardizzazione e integrazione; maggiore efficienza, facilità ed economicità nella manutenzione; monitoraggio e gestione remoti supportati dall’AI.

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