Il Centro di Ricerca Interuniversitario ASAP celebra i suoi venti anni di attività nel campo della servitizzazione con il tradizionale ASAP Forum che si svolgerà a Bergamo presso la Sede di Sant’Agostino, il 16 e 17 novembre 2023.
Lo sguardo di questo evento sarà soprattutto rivolto al futuro: “Servitization and Beyond: explaining the transformation” è infatti il titolo scelto per questa XX edizione che seguirà la formula tradizionale: il primo giorno (16 novembre) sarà dedicato alle aziende aderenti alla Community, mentre il secondo giorno (17 novembre) sarà aperto a tutti.
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Negli ultimi decenni il mondo ha subito un radicale cambiamento che ha spinto le aziende manifatturiere a trovare nuovi modi per essere competitive sul mercato. Sempre più aziende hanno quindi esplorato la possibilità di integrare le tradizionali offerte incentrate sul prodotto con combinazioni di prodotti e servizi correlati verso soluzioni integrate ad alto valore per i clienti. Tale trasformazione è definita come “Servitizzazione” e, come trattato ampiamente dalla letteratura, rappresenta per le aziende una strategia in grado di creare nuovi flussi di entrate, aumentare la fedeltà dei clienti, ottimizzare il consumo delle risorse in modo sostenibile e differenziarsi dai concorrenti.
Negli ultimi anni, questo paradigma ha preso sempre piede nel panorama industriale anche grazie alla pervasiva trasformazione digitale di prodotti, processi ed imprese. Si parla infatti oggi di “Digital Servitization”, un tema sempre più caldo ed in evoluzione.
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Ma a che punto sono le aziende? Cosa possiamo aspettarci per il futuro?
Per provare a dare risposta a queste domande, ASAP in collaborazione con IFIP e numerosi enti di ricerca internazionali, ha condotto una survey estensiva su oltre 300 aziende. I risultati completi della ricerca saranno esplorati e discussi durante il XX Forum per fotografare la situazione attuale e tracciare le direttrici future. In questo articolo, ne anticipiamo di seguito alcuni.
La prima importante evidenza emersa da questo studio empirico riguarda la diversificazione del portafoglio di servizi tra le aziende. È stato riscontrato che i servizi transazionali sono i più richiesti e vengono offerti dal 60-65% delle aziende coinvolte nello studio. I servizi transazionali includono formazione, consulenza, ingegneria, riparazioni, garanzie, manutenzione, retrofit, aggiornamenti e forniture di pezzi di ricambio, e sono principalmente orientati al prodotto.
Questo risultato è in linea con la letteratura che evidenzia una maggiore diffusione dei servizi transazionali, ma un crescente interesse per i servizi più avanzati nel settore industriale. I servizi transazionali tradizionali sono seguiti dai servizi pluriennali, offerti dal 53% degli intervistati (contratti di manutenzione a lungo termine, pay-per-use, contratti full service e contratti basati sui risultati). I servizi orientati all’uso, come il noleggio, il leasing, il pooling e la condivisione, sono ancora poco diffusi (27%).
Le differenze tra grandi aziende e PMI
Con particolare riferimento ai servizi pluriennali, emerge inoltre la differenza tra le grandi aziende e le PMI, che potrebbe essere correlata alla difficoltà di strutturare tali tipi di servizi. Il portafoglio di servizi delle piccole e medie imprese risulta più limitato sia in termini di quantità che di tipologia di servizi.
Spostandosi invece su un’analisi delle tecnologie legate all’Industria 4.0, l’indagine mostra come l’IoT, il Cloud Computing e la Cyber Security siano le tecnologie più utilizzate e consolidate per la fornitura di servizi. D’altra parte, l’Intelligenza Artificiale, la Realtà Mista, e l’Analisi dei Big Data mostrano il maggior potenziale di adozione.
Anche qui, emerge che le piccole imprese siano in ritardo nell’adozione delle tecnologie digitali, trovandosi ancora nella “prima ondata” di digitalizzazione e investendo principalmente nelle tre tecnologie più utilizzate (IoT, Cloud Computing e Cyber Security). Al contrario, le grandi imprese stanno spostando il loro interesse verso tecnologie digitali più avanzate, avendo già implementato quelle precedentemente menzionate.
Quali sviluppi per la digital servitization
Al fine di meglio comprendere lo sviluppo di strategie di Digital Servitization, la survey ha quindi chiesto alla parte del campione che dichiara di offrire già servizi digitali a portafoglio (circa la metà del campione) la loro percezione con riferimento alle motivazioni che hanno condotto le aziende in questo percorso.
Le aziende hanno evidenziato di investire nei servizi digitali in virtù dei benefici percepiti, come l’incremento dei ricavi, la competitività sul mercato e la soddisfazione dei clienti. Tuttavia, ad oggi, i ricavi generati dai servizi digitali non superano ancora quelli derivanti dalle vendite di servizi tradizionali. Questo anche perché, nel sotto-campione preso in esame, solo il 60% delle aziende ha realmente definito una strategia di Digital Servitization con una scarsa consapevolezza dell’efficace comunicazione del valore aggiunto da comunicare ai clienti.
L’introduzione delle tecnologie digitali a supporto dei servizi rappresenta quindi una sfida complessa per le aziende. In questo senso, lo sviluppo delle competenze è riconosciuto come una caratteristica fondamentale e la maggior parte delle aziende intervistate vede proprio qui la principale sfida per il futuro. A questa, si affianca inoltre la scarsa capacità delle aziende oggi di lavorare in una vera ottica di ecosistema, elemento chiave per supportare questa trasformazione.
Il XX ASAP Forum riprenderà proprio alcune di queste evidenze raccontando, attraverso testimonianza di esperti e manager, come sia oggi possibile sfruttare le tecnologie digitali più innovative a supporto del service e di come il ruolo dell’ecosistema possa permettere di affrontare e vincere le principali sfide di questa trasformazione.
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