Digital Factory

La Digital Factory di IBM e Campari per una customer experience di livello

L’accordo quadriennale tra IBM e Campari per la realizzazione e gestione di una Digital Factory, già attiva da circa un anno, prevede un ambiente cloud ibrido costruito su Red Hat OpenShift per ottimizzare la user experience interna ed esterna su tutti i canali digitali del Gruppo, per tutti i 50 brand distribuiti a livello globale

Pubblicato il 04 Lug 2022

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Nell’ambito dell’accordo quadriennale sottoscritto da IBM e Campari Group per la realizzazione e gestione di una Digital Factory, già attiva da circa un anno, Big Blue è stata scelta come partner per modernizzare il modo in cui l’azienda fornisce i prodotti ai consumatori, portando l’esperienza italiana di convivialità in 190 Paesi nel mondo attraverso l’accesso a beni e servizi esclusivi.

La Digital Factory supporta il Gruppo nel promuovere una customer journey sicura e coinvolgente non solo per l’acquisto dei prodotti, ma anche per la condivisione delle esperienze, e nel creare una comunità globale per i dipendenti del Marketing e dell’IT. 

Così Campari Group può affrontare le nuove sfide della trasformazione digitale accessibile e partecipata e dedicare le proprie risorse a interventi di innovazione a più alto valore aggiunto, sfruttando le ampie competenze di IBM Consulting in materia di design, strategia aziendale e tecnologia. 

“La Digital Factory realizzata per Campari, consentirà di avere un impatto reale sulla vita quotidiana delle persone alla ricerca di una customer experience superiore – ha affermato Gianni Margutti, Managing Partner IBM Consulting Italia – In questo progetto combiniamo le competenze di consulenza e di integrazione dei sistemi IT per fornire un supporto end-to-end, dalla strategia all’esecuzione, sostenendo Campari nel suo percorso di trasformazione digitale. Grazie a questo progetto innovativo, Campari potrà approfondire la relazione con i suoi clienti differenziandosi sul mercato per capacità di combinare competenze e visione”. 

 

L’omnicanalità traina le scelte di acquisto 

All’indomani della pandemia, l’esperienza di acquisto è diventata sempre più omnicanale: secondo un recente studio IBM, più di un consumatore su quattro, soprattutto nelle fasce d’età più giovani, preferisce una modalità di acquisto che integri esperienze digitali e fisiche. I consumatori vogliono conoscere a fondo non solo i prodotti che desiderano, ma anche la storia del marchio, le persone che ci sono dietro e i principi che guidano un’azienda.  

Per questo motivo i produttori, come Campari Group, sono sempre più orientati all’adozione di soluzioni cloud ibride in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti della domanda, di intercettare le nuove tendenze del mercato e di adattare la propria offerta alle specifiche esigenze locali e in qualsiasi ambiente, offrendo a ogni utente l’esperienza giusta al momento giusto. 

Campari Group ha cercato di adottare un approccio direct-to-consumer per affrontare le mutevoli dinamiche dello scenario e l’importante crescita della quota di mercato dell’azienda, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. Per farlo, ha collaborato con IBM iX, la practice di business design di IBM Consulting, di modo da offrire un’esperienza digitale che consentisse ai consumatori di accedere ai prodotti più esclusivi con servizi personalizzati. 

ibm campari

Hybrid Cloud per una customer experience di livello

Con l’aiuto della metodologia IBM Garage, incentrata sull’utente, i team di Campari e IBM iX hanno creato una roadmap per modernizzare l’esperienza del cliente, trasformando il modo in cui le persone interagiscono con Campari in un viaggio esperienziale attraverso le ricette, la cultura e la storia di alcuni dei marchi più noti al mondo, diventati iconici, come Aperol, Campari, Wild Turkey Bourbon, SKYY Vodka, Appleton Estate rum e Grand Marnier.

La Digital Factory sfrutta un ambiente cloud ibrido costruito su Red Hat OpenShift, la piattaforma Kubernetes leader nel settore, così da avere una base coerente per lo sviluppo e la distribuzione di applicazioni in ambienti cloud ibridi: ciò consente di armonizzare gli oltre 70 siti web del Gruppo, mantenendo le specificità richieste dai diversi Paesi e marchi e con gli strumenti per adattarli alla domanda dei consumatori.  

In quest’ottica, la piattaforma permette di definire un ecosistema tecnologico in grado di supportare le proprietà digitali dell’Azienda, con elementi costitutivi coerenti e comuni volti ad accelerare la messa a terra e la gestione dei siti e a ridurre i costi. Nel primo anno di collaborazione, la velocità di esecuzione dei siti di Campari Group è migliorata del +40% e il traffico generato è aumentato del +20%. 

 

Un ecosistema tecnologico supporta la digitalizzazione di Campari 

La Digital Factory ha definito un modello operativo e delle linee guida, nonché progettato e realizzato un sistema di progettazione cross-brand (“Building Block Library”). L’obiettivo finale è la rapidità degli aggiornamenti sia per raggiungere i consumatori, sia per essere aderenti alle normative relative ai permessi di distribuzione e vendita (a seconda del Paese), alla privacy e alla gestione dei cookie. 

Altrettanto importante è il supporto alla sicurezza dei siti del Gruppo: con tutti gli strumenti già contenuti e regolati nei flussi all’interno della Digital Factory, il Gruppo può effettuare aggiornamenti e correzioni più rapidamente e con un solo click, per tutti i siti contemporaneamente. I team di IBM Consulting e IBM Security avranno il compito di garantire che la piattaforma sia costantemente monitorata alla ricerca di attività sospette, aggiornata e sicura. 

Questa trasformazione tecnologica va anche a vantaggio dei dipendenti, che vengono supportati nello svolgimento dei compiti e nella risoluzione dei problemi. IBM affianca il Gruppo nella costruzione di una cultura digitale tra i dipendenti attraverso i “Champion Forum”, eventi di formazione e sviluppo delle competenze finalizzati alla creazione di una comunità digitale per i Marketer di Campari Group di modo da promuovere l’evoluzione e l’adozione del framework della Digital Factory. 

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