Ricerche

Le Pmi italiane scommettono sul digitale

Secondo una ricerca Nielsen, la grande maggioranza delle Pmi guarda al digitale per migliorare il proprio business e i propri processi produttivi

Pubblicato il 19 Mar 2019

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Il digitale non è soltanto un’arma a disposizione delle grandi imprese per aumentare la propria competitività sul mercato, ma rappresenta uno strumento utile anche anche per le Piccole e Medie Imprese italiane. Lo evidenzia uno studio Nielsen – commissionato da TeamSystem – che ha analizzato in dettaglio l’approccio delle aziende e degli studi professionali in Italia verso il tema della trasformazione digitale. Le PMI italiane confidano, infatti, nel digitale per poter collaborare con fornitori e clienti (86%), in particolare per scambiare ordini elettronici (79%) e gestire pagamenti (80%), ma anche per avere immediato accesso alle informazioni sullo stato dei pagamenti dei propri clienti (86%) o visualizzare lo stato di evasione degli ordini (83%).  Importante è anche l’applicazione in chiave business intelligence (citata dal 53% del campione), per esempio per misurare le performance (32%) o per effettuare analisi predittive (35%).

Rilevanti sono anche le conseguenze sul lato organizzativo: quasi una PMI su tre (28%) – in questo scenario – ritiene di poter operare un maggior controllo dei propri processi, mentre un altro 19% fa riferimento alla maggiore integrazione e collaborazione tra le diverse funzioni.  In questo processo di trasformazione digitale il cloud rappresenta una delle tecnologie fondamentali a disposizione, tanto da essere valutato positivamente dal 72% delle Pmi, in particolare per la possibilità di accedere ai dati in qualsiasi momento e da qualsiasi device (38%) e per la maggior sicurezza garantita nella gestione dei dati (27%).

Per quanto riguarda invece i professionisti, il sondaggio Nielsen evidenzia come questi soggetti vedano nel digitale riguardano la possibilità di offrire consulenza ad alto valore aggiunto (96%), fidelizzare i clienti (86%) e acquisirne di nuovi (65%). Non a caso, le applicazioni più interessanti per i professionisti sono quelle che permettono ai loro clienti di consultare in autonomia i documenti che lo studio decide di mettere a disposizione (72%) e di condividere un unico software tra studio ed azienda (87%)

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