L'analisi

Robotica collaborativa: al manifatturiero italiano piace sempre di più

Lo conferma un’indagine di Reichelt Elektronik e OnePoll, secondo cui per il 46% delle aziende del Manufacturing l’utilizzo dei robot consente di aumentare la competitività aziendale, anche se soltanto il 3% ha intenzione di affidare loro tutte le attività. In ogni caso, oggi le aree di applicazione restano ancora confinate soltanto al comparto produttivo

Pubblicato il 12 Set 2022

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Da qualche tempo, i robot e gli assistenti intelligenti sono sempre più diffusi tra le aziende italiane, segnando un trend in costante ascesa dettato principalmente dai recenti progressi della robotica e dalle numerose possibilità che apre alle imprese. I robot, infatti, sono oggi più affidabili ed accessibili per le piccole e medie imprese, ma sembra che il potenziale applicativo non si sia ancora esaurito e siano percepiti positivamente.

Per analizzare il livello di penetrazione della robotica in Italia, Reichelt Elektronik ha condotto un’indagine su oltre 1.500 aziende del settore manifatturiero, di cui 250 sul territorio italiano, sul tema della robotica collaborativa. Ne emerge che la maggior parte delle aziende italiane manifatturiere intervistate (82%) lavora già con i robot, ma le aree di applicazione restano ancora confinate soltanto al comparto produttivo. In linea generale, le aziende affermano esperienza positive nell’uso della robotica, con il 40% dei rispondenti al sondaggio che ritiene necessario formare i dipendenti – attuali e futuri – sull’utilizzo della robotica. Il 37% degli intervistati ritiene che l’implementazione di nuovi robot proceda a rilento proprio per la mancanza di competenze tecniche.

Il supporto fondamentale della robotica

Il 46% delle aziende manifatturiere italiane rispondenti al sondaggio afferma che l’utilizzo dei robot consente di aumentare la competitività aziendale, delineando uno scenario in cui l’82% dei rispondenti dichiara di avvalersi della robotica e di avere fiducia in essa. È ciò che conferma anche la maggior parte delle piccole e medie imprese manifatturiere italiane, che contano tra i 50 ed i 249 dipendenti, che dichiara di aver già implementato robot (90%).

Tra le principali attività per cui vengono utilizzati i robot, le aziende intervistate dichiarano: 55% produzione, 48% preparazione di materiali destinati alla produzione, 46% logistica di magazzino o operazioni di imballaggio. A queste si aggiunge un 57% di rispondenti che afferma di fare affidamento sulla robotica per sollevare i dipendenti da incarichi fisicamente pesanti e sfidanti, oppure ripetitivi (49%).

Nel dettaglio, i robot vengono utilizzati per gestire le seguenti attività:

  • 37% lavori di giunzione (giunzione a pressione, incollaggio, sigillatura, orlatura a rullo)
  • 36% taglio (fresatura, segatura, laser, ecc.)
  • 36% assemblaggio o attività di carico macchine
  • 36% pallettizzazione, accatastamento, rimozione di oggetti

I limiti della robotica secondo le aziende italiane

I risultati della ricerca di Reichelt Elektronik delineano uno scenario in cui la robotica appare sempre più popolare tra le aziende italiane, con aree di applicazione definite. Tuttavia, soltanto il 3% ha intenzione di affidare tutte le attività alla robotica. La maggior parte delle aziende manifatturiere italiane intervistate (55%) è concorde nel voler delegare ai robot soltanto alcune attività, probabilmente perché ripongono maggiore fiducia nella collaborazione uomo-macchina, piuttosto che nella completa automazione.

A ciò si aggiungono due nodi fondamentali che, secondo quanto emerso, limitano l’utilizzo della robotica in ambito industriale: una tra le principali difficoltà legate all’implementazione di robot riguarda la capacità dei dipendenti di gestire in modo più efficiente alcune attività, rispetto a quanto farebbero le macchine (28%); un secondo aspetto riguarda gli elevati costi di acquisizione (37%).

Affinché l’implementazione della robotica abbia successo, le aziende manifatturiere italiane hanno bisogno di semplicità d’uso, flessibilità e versatilità. Il 39% dei rispondenti ha affermato di dare forte importanza alla capacità dei robot di essere programmati e riprogrammati in modo facile e veloce, che è anche uno dei punti su cui il 36% delle aziende dichiara di doversi concentrare maggiormente. Allo stesso tempo, le aziende ritengono fondamentale fare affidamento su robot che siano semplici da gestire e da mantenere (34%) o che possano essere applicati in un’ampia gamma di applicazioni (32%).

Entra in campo la collaborazione uomo-macchina

Flessibilità e versatilità sono i principali vantaggi della robotica collaborativa, anche conosciuta con il termine di “cobot“, che fa leva sull’interazione uomo-robot. Infatti, a differenza dei robot industriali che per questioni di sicurezza lavorano dietro a recinzioni o barriere, i cobot sono progettati per lavorare in modo sinergico con l’uomo.

Nell’industria, il concetto di collaborazione è stato accolto con successo: il 32% delle aziende manifatturiere afferma di utilizzare attualmente i cobot; il 28% dei rispondenti, invece, ha in programma l’implementazione della robotica collaborativa entro i prossimi 12 mesi. Una chiara tendenza che spinge ad investire in questo comparto. Secondo quanto emerso dalla ricerca di Reichelt Elektronik, tra le aree di maggiore applicazione della robotica collaborativa vi sono la produzione (38%), le operazioni di imballaggio (46%) e i controlli qualità (40%).

“La robotica ha compiuto enormi progressi negli ultimi anni. I robot sono diventati più piccoli, compatti, intelligenti e soprattutto versatili. I cobot, in particolare, vengono accolti con favore dalle piccole e medie imprese perché grazie alla loro flessibilità le supportano ad aumentare la produttività al fianco dei dipendenti” conclude Tobias Wölk, Product Management Automation Technology, Reichelt Elektronik.

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