Ubiquicom Point of View

Cosa è l’Asset Tracking e perché rende più efficienti le Supply Chain

Grazie al PNRR, le aziende spingono sull’acceleratore dell’automazione intelligente di magazzini e shopfloor. Aumentano le flotte di beni che devono essere monitorati e cresce il ricorso a soluzioni evolute di Asset Tracking

Pubblicato il 09 Set 2022

Annalisa Casali

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Ogni giorno, asset e beni di valore aziendali vengono utilizzati da diversi dipendenti e collaboratori. Nel caso di veicoli e mezzi motorizzati, apparecchiature elettroniche e apparati wireless, il loro uso non è sempre esclusivo: spesso, invece, l’impiego di questi asset è condiviso tra i diversi operatori che si alternano su più turni di lavoro nell’arco della giornata.

Nel caso di un utilizzo non corretto del bene, risulta quindi piuttosto difficile risalire ai veri responsabili e intervenire in breve tempo per garantire la continuità operativa. Nella logistica intensiva e nel Manufacturing, poi, il numero di questi apparati – complici i nuovi modelli operativi di Smart Logistics e Industria 4.0 – continua a crescere e la gestione di parchi e flotte incide in modo rilevante sul costo di prodotto o di processo. Ecco perché aumenta il numero di aziende che si affida ai sistemi di Asset Tracking per rilevare in ogni istante la posizione dei valuable asset e monitorarli durante il loro ciclo di vita, ottimizzando anche le attività di aggiornamento e manutenzione.

Cos’è l’Asset Tracking e quali asset è possibile tracciare?

Si tratta di un sistema intelligente altamente automatizzato che localizza e monitora in tempo reale i movimenti e lo stato d’uso dei beni di valore di un’azienda. Il tracciamento è garantito dall’integrazione di tecnologie hardware e software all’avanguardia (che impiegano soluzioni di identificazione univoca del bene e l’acquisizione in tempo reale della sua posizione), insieme a Big Data Analytics, Real Time Analytics, servizi di geofencing e gestione basata sulle regole degli eventi legati alla localizzazione. L’integrazione dell’informazione della localizzazione di veicoli, asset e persone con algoritmi di Intelligenza Artificiale apre nuovi scenari di innovazione sempre più in ottica lean e sustainability.

È possibile tracciare diverse tipologie di beni – veicoli, rimorchi, camion ma anche apparati mobili, hardware d’ufficio (computer, periferiche, smartphone, tablet), robot e attrezzature medicali. I settori in cui vengono impiegati questi sistemi sono diversi (Manufacturing, Transportation & Logistics, Healthcare, Retail).

Perché cresce l’uso dei sistemi di Asset Tracking

Uno studio di Expert Market Research evidenzia come il mercato dell’Asset Tracking sia destinato a crescere a un tasso medio annuo del 13,7% da qui al 2027. Il giro d’affari globale passerà, infatti, dai 16,9 miliardi di dollari registrati nel 2021 a 36,51 miliardi tra cinque anni. I costi crescenti che le aziende sostengono per l’acquisto e la manutenzione di mezzi motorizzati e apparecchiature ad alto contenuto tecnologico, a causa della crisi energetica e della carenza di componenti, spingono gli Operation Manager a tracciare e monitorare in modo efficace i propri asset con l’obiettivo di ridurne il Total Cost of Ownership. In alcuni ambiti e settori (basti pensare ai veicoli off-highway e all’Elettronica), le tecnologie di localizzazione in tempo reale hanno rivoluzionato tutta la Supply Chain. Il boom dell’e-commerce ha aumentato sensibilmente la domanda di consegne rapide e la necessità di tracciare gli asset è cresciuta di conseguenza. Nel manifatturiero, invece, la diffusione di paradigmi di produzione moderni e intelligenti, improntati a logiche di Industria 4.0, spinge le aziende ad automatizzare al massimo le linee di produzione e i magazzini con robot, sistemi di picking intelligente e mezzi a guida autonoma, contribuendo allo sviluppo del mercato. «Se si incorpora l’intelligenza nelle cose – osserva Giorgio Fiammenghi, Chief Marketing Officer di Ubiquicom – si ha la possibilità di efficientare a più livelli. Non solo riorganizzando i flussi di merce, per ridurre tempi e costi a vantaggio della sostenibilità dei processi e della soddisfazione dei consumatori, ma anche migliorando la sicurezza degli operatori».

Le tecnologie dell’Asset Tracking

Il tracciamento potrà avvenire usando diverse tecnologie, con costi e performance differenti a seconda delle esigenze.

  • Barcode e QR code: tag molto economici in grado di trasmettere dati sull’asset di riferimento in modo automatizzato, previa scansione.
  • Tag RFId (Radio Frequency Identification): tecnologia di identificazione a radiofrequenza che permette di tracciare i movimenti degli asset, operando su distanze che vanno da pochi centimetri a centinaia di metri.
  • Tag NFC (Near Field Communication): tecnologia di comunicazione Peer-to-Peer che opera su distanze comprese tra i 4 e i 100 cm, indicata per il tracciamento dei prodotti lungo la Supply Chain.
  • Bluetooth Low Energy (BLE): tecnologia wireless a basso consumo energetico che garantisce un tracking accurato su distanze fino a 100 metri.
  • GPS: sistema che consente di tracciare beni e mezzi in tempo reale in tutto il mondo, sfruttando un sistema di posizionamento satellitare.

Il cuore dei sistemi di Asset Tracking sono i sistemi RTLS (Real-Time Locating Systems), che assicurano funzionalità di raccolta dei dati di campo, localizzazione, diagnostica, cartografia, Big Data e Real Time Analytics, storage e reportistica.

I benefici del tracciamento

Un sistema centralizzato di Asset Tracking migliora la gestione degli asset lungo tutta la Supply Chain in molti modi.

1) Allungamento della vita utile dell’asset

«La tendenza in atto – commenta Fiammenghi – è di impiegare sempre più sensoristica nei beni di valore, per allungarne la vita utile attraverso funzionalità di diagnostica da remoto e manutenzione preventiva, eliminando i fermi non programmati, incrementando performance e produttività».

2) Riduzione dei costi amministrativi

«Senza un sistema di tracciabilità dedicato – continua Fiammenghi – le aziende devono fare affidamento sul personale amministrativo per conoscere lo stato di ogni asset fisico. Questo approccio non solo lascia spazio all’errore umano, ma è anche parecchio costoso».

3) Accountability e Quality Assurance

«Se si adotta un sistema di Asset Tracking – sottolinea il CMO – è possibile risalire in qualsiasi momento al dipendente o al dipartimento che sta utilizzando uno specifico bene. La tracciabilità assicura una maggior responsabilizzazione dell’operatore e rappresenta un deterrente all’uso improprio dell’asset che avvantaggia la qualità dei processi e della produzione».

4) Compliance

In alcuni settori la tracciabilità è un requisito di legge. Nelle lavorazioni in cui sono impiegate apparecchiature potenzialmente pericolose, per esempio, occorre conservare schede molto accurate sulle condizioni operative degli apparati, la manutenzione, eventuali guasti o incidenti. «Se si opta per un Asset Tracking automatizzato, tutte le informazioni rilevanti ai fini dell’audit potranno essere conservate all’interno di un repository centralizzato e prodotte facilmente su richiesta» assicura ancora il Manager.

5) Customer Service

Migliorando la capacità di tracciare beni e componenti di valore, l’azienda si mette nella condizione di servire al meglio i clienti attraverso una gestione ottimizzata dell’inventario e l’ottimizzazione di tutto il workflow. «Gli operatori del Customer Service sono in grado di fornire informazioni accurate su consegne e interventi tecnici – sottolinea Fiammenghi – a vantaggio della soddisfazione del cliente».

6) Safety

I sistemi di tracciamento degli asset permettono di tutelare al meglio la sicurezza fisica degli operatori del Manufacturing e della Logistica. Queste soluzioni intelligenti sono progettate, infatti, per generare allarmi in caso di eventi anomali, come l’aumento eccessivo della temperatura del motore di un sistema di movimentazione dei carichi, che potrebbero anticipare l’insorgere di potenziali guasti o incidenti.

7) Sostenibilità

«La possibilità di accedere remotamente all’elettronica di bordo attraverso le box di telemetria a bordo del mezzo riduce fino al 50% i costi di assistenza e accelera le tempistiche di sostituzione dei componenti. La raccolta dei dati di campo permette di verificare in ogni momento se le batterie sono gestite all’insegna della massima efficienza, con benefici per l’ambiente che si sommano lungo tutta la filiera» conclude Giorgio Fiammenghi.

I sistemi di Asset Tracking assicurano l’accesso on demand a dati e statistiche sull’uso dei beni, alla loro ubicazione, a eventuali malfunzionamenti e allo stato di usura dei componenti. Operation Manager, Plant Manager e Logistics Manager hanno, quindi, la possibilità di consultare in ogni momento KPI e insight, supporti indispensabili dei processi decisionali dinamici e data driven che caratterizzano il contesto competitivo attuale.

Asset Tracking, il caso dei veicoli off-highway

Nel caso specifico dei veicoli off-highway, la capacità di tracciare mezzi e componenti è un’esigenza particolarmente sentita. L’eventualità di richiami ufficiali su pezzi difettosi, la necessità di tenere monitorato il costo di prodotto e garantire la Safety degli operatori con dispositivi anticollisione macchina-macchina e uomo-macchina spingono i produttori a operare un tracking puntuale.

Ubiquicom conosce a fondo le esigenze di questo comparto, offrendo soluzioni di Asset Tracking complete e all’avanguardia: sistemi RTLS (Real-Time Locating Systems) basati sulla combinazione di hardware – smart tag e black box per l’identificazione univoca, la telemetria di veicoli e asset motorizzati e la raccolta dei dati di campo – e software per l’analisi dati in tempo reale, la gestione di eventi e allarmi basati sulla posizione. «È possibile – spiega Fiammenghi – monitorare mezzi e apparati mobili sotto il profilo del funzionamento generale e del controllo dei livelli, operando anche un controllo degli accessi. La raccolta dei dati di campo è un aspetto chiave dell’Asset Tracking. Grazie a queste soluzioni posso sapere, per esempio, se la batteria di un carrello elevatore è stata caricata nella maniera corretta e per il tempo utile, qual è lo stato dei componenti soggetti a usura e se il mezzo ha subìto un incidente di recente».

Per un operatore globale che produce camion, macchine agricole e movimento terra, autobus e veicoli commerciali, Ubiquicom ha realizzato una soluzione che impiega un mix di tecnologie – WiFi, GPS, e BLE (Bluetooth Low Energy) – per localizzare in modo preciso e monitorare i veicoli sia all’interno dei propri stabilimenti, sia nelle aree esterne. Il sistema permette di tracciare i mezzi in produzione, così da garantire un controllo in tempo reale dello stato di avanzamento di ogni semilavorato, anche in ambienti particolarmente “ostici” come i forni di verniciatura. Lo stesso sistema permette anche di monitorare i veicoli dei fornitori che accedono alla facility per scaricare materiali e componenti in ingresso.

«In questo momento – conclude il CMO – gli incentivi fiscali previsti dal PNRR favoriscono la la nuova era della digitalizzazione dell’industria e della Supply Chain con soluzioni IoT e Intelligenza Artificiale, trainando gli investimenti in nuovi apparati più efficienti sotto il profilo dei consumi. Aumenta anche il mercato della sostituzione dei componenti soggetti a usura e per molti operatori c’è la possibilità di investire in efficienza sostituendo, ad esempio, le batterie tradizionali dei muletti con quelle al litio, allungandone la vita utile attraverso la ricarica parziale, chiamata in gergo biberonaggio. Le nostre soluzioni possono essere installate sia su asset nuovi, sia sull’usato, garantendo in ogni caso un rinnovamento delle flotte all’insegna della sostenibilità. Noi aiutiamo i nostri clienti ad avere un ROI certo e stimabile a priori. Un ROI economico, certo, ma anche un ROI umano. La miglior tutela della Safety degli operatori riduce infortuni e incidenti sul lavoro e, di conseguenza, risarcimenti, premi assicurativi, incluso il premio INAIL, multe per l’azienda e costi sociali per tutta la collettività».

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Annalisa Casali

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