Point of View

Manufacturing: come integrare analytics e gestione della produzione

Il primo passo verso la Smart Factory è l’uso intelligente dei dati basati sul dialogo tra macchine e sistemi informativi. Una logica del tutto nuova, ma che comporta importanti vantaggi in termini di competitività e marginalità dell’azienda.

Pubblicato il 07 Lug 2021

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L’ingresso del digitale nel mondo del manifatturiero ha senza dubbio aperto le porte a una ricchissima serie di prospettive. Il filo conduttore dei tanti percorsi è rappresentato della logiche di una Smart Factory che deve essere prima di tutto integrata, flessibile e basata sul ciclo macchina-dati-macchina. Dagli impianti di produzione arrivano i dati che le soluzioni di analytics elaborano per ottimizzare l’attività degli impianti. L’ operatività di tutte le risorse alimenta i big data, che generano quella conoscenza che permette al management di prendere le decisioni per migliorare la competitività e la marginalità dell’azienda.

Ma cosa succede nel mondo del manufatturiero digitale? Lo racconta Guido Pellegata Sales & Marketing Director di Sirio informatica e sistemi SpA a Var Group company.

La Smart Factory si basa sul dialogo tra macchine e gestionale

“La strada maestra per la realizzazione di una Smart Factory 4.0 passa dalla capacità di far parlare i sistemi di produzione e le macchine in generale con il gestionale. Questo percorso prevede di mettere in cantiere un processo di integrazione del sistema azienda, che viene alimentata dai big data e dai risultati forniti dalle funzionalità di analytics. Ma soprattutto significa intervenire sulla “filiera del dato” nel segno dell’efficienza e della precisione anche con l’eliminazione di procedure come l’imputazione manuale dei dati stessi, un’opzione che non ha più senso di esistere. Le PMI devono farsene una ragione”.

Secondo Pellegatta “il vero freno al cambiamento non viene dagli imprenditori. Se ai titolari delle aziende si prospetta sul medio periodo l’obiettivo del risparmio e dell’efficienza, sono i primi ad aderire alla trasformazione. Spesso le resistenze maggiori arrivano dai reparti IT e dai responsabili di produzione. Bisogna riuscire a spiegare anche a loro che l’integrazione ‘macchina-dati-macchina’ può solo generare benefici: all’impresa prima di tutto, ma anche al personale, che acquisisce competenze legate all’innovazione digitale e può così essere dirottato su mansioni a maggior valore aggiunto”.

Competitività significa anche ottimizzazione dei costi di produzione e flessibilità

Operare con i paradigmi dell’Industria 4.0 deve essere l’obiettivo di tutte le PMI italiane. Oggi la competitività si basa sull’utilizzo di tecnologie connesse, su architetture estese che permettono di attivare nuovi paradigmi produttivi. La disponibilità di dati e quindi di informazioni elaborate dagli analytics consentono di capire in tempo reale che cosa accade all’interno e all’esterno della fabbrica, ma anche come prendere decisioni sulla base di previsioni. Competitività significa ottimizzazione dei costi di produzione e flessibilità per gestire l’operatività in base alle richieste del mercato.

“Gli incentivi 4.0 e i finanziamenti destinati all’innovazione prediligono interventi per l’integrazione di macchine e impianti con il software gestionale per PMI. Questo significa prendere i dati dalle linee di produzione, “darli in pasto” agli analytics e, sulla base dei risultati, prendere le decisioni che tornano a portare benefici a livello di produzione. È una sequenza logica che permette di intervenire nell’ottimizzazione delle risorse e di gestire con maggiori certezze i sistemi di produzione, considerando ad esempio che un singolo fermo macchina può rappresentare un danno enorme alla marginalità dell’azienda”.

Governare la complessità con l’integrazione e la flessibilità

Per Sirio, accompagnare le aziende nella Digital Transformation significa offrire soluzioni tecnologiche, consulenza e servizi. Una proposta che può aiutare le imprese e le PMI a “governare la complessità” e ad avere un approccio metodologico basato sull’integrazione e sulla flessibilità.

Il manufacturing, la Smart Factory, i sistemi di produzione sono ambiti molto complessi, in cui le dinamiche e i processi per essere efficienti devono condividere e scambiarsi informazioni. Gli interlocutori però sono diversi, e sono focalizzati sulle rispettive operatività. Per questo motivo è necessario creare un ambiente digitale comune per la comunicazione, ma accanto alla comunicazione è indispensabile anche attivare meccanismi di tracciabilità delle informazioni, di misura delle metriche, di analisi in tempo reale, di dialogo con la logistica, sia interna che esterna.

La Governance della Complessità è il leitmotiv del prossimo futuro e Sirio ha idee e soluzioni da proporre alle aziende che si apprestano ad esempio ad affrontare una fase importante come quella della ‘software selection’. “Il vero problema della software selection è comprendere bene oggi cosa ne sarà del fornitore tra cinque anni. È per questo motivo che i primi elementi che mettiamo sul piatto sono l’esperienza di decenni di attività sul mercato italiano e la solidità e continuità finanziaria del Gruppo: siamo un’organizzazione che ha attivato Business Unit specifiche per l’Industria 4.0 e la Smart Factory. La nostra soluzione Panthera introduce un modello produttivo che sposta il focus dal prodotto all’intera attività svolta per produrlo. Con il modello produttivo di Panthera tutte le informazioni (tecniche, produttive, economiche) vengono aggregate e ordinate. Tutti gli elementi relativi a cicli, componenti, risorse umane dirette e indirette, impianti e documentazione vanno a definire la fattibilità del prodotto”.

Occorre scegliere una soluzione custom ad alto potenziale

Sirio ha un’offerta a copertura di diversi settori produttivi ed è riconosciuta tra i principali protagonisti con clienti che si configurano tipicamente con almeno 15 milioni di fatturato e che richiedono interventi di innovazione sugli impianti in un’ottica 4.0.

“I tempi di realizzazione di un progetto completo di integrazione variano dai 6 ai 12 mesi perché la mole di dati da mettere in connessione e in relazione è impressionante. C’è un grande mercato ancora da aggredire in cui sono ancora presenti soluzioni custom di fornitori di tecnologia che non hanno il nostro livello di aggiornamento. Con Panthera forniamo una piattaforma su cui possono essere aggiunti moduli a seconda delle esigenze, ma al contempo la completiamo con soluzioni MES e di schedulazione a capacità finita che ne aumentano le potenzialità. Perché la digitalizzazione consente di programmare la produzione”.

Il rinnovamento del sistema produttivo passa dalla gestione dei processi. Le difficoltà maggiori agli investimenti arrivano in particolare da problematiche di tipo culturale, ed è necessario lavorare per fare in modo che i temi della digitalizzazione diventino patrimonio di tutte le aziende. “E’ necessario far capire alle PMI come sfruttare al massimo la tecnologia digitale per creare efficienza, per aumentare la qualità dei prodotti e la competitività delle imprese”.

Immagine da Shutterstock

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Sergio Bissi

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