SICK Point of View

Sistemi di tracciabilità per una logistica aziendale più efficiente

Tecnologie come l’RFID, i lettori ottici, laser scanner e l’UWB sono fondamentali per la tracciabilità degli asset durante tutte le fasi della lavorazione oltre che per il controllo della qualità. Alessandro Canciani, Sales Manager Logistic Automation di SICK, spiega come sceglierle e quali sono i vantaggi

Pubblicato il 17 Gen 2022

Tracciabilità di prodotto concept

Avere un quadro chiaro e costante della localizzazione all’interno dell’azienda di tutte le merci, siano esse materiali di approvvigionamento, semilavorati da assemblare o prodotti finiti da stoccare o spedire, è un fattore determinante per migliorare l’efficienza della logistica aziendale e per l’organizzazione della successione dei processi nelle tempistiche stimate.

La fornitura di materie prime o di componenti da lavorare arriverà nei tempi previsti? È disponibile un numero sufficiente di pezzi per avviare il processo industriale successivo? Oggi, con la ripresa della produzione globale e la carenza di alcuni materiali, come i microchip, la risposta a queste domande non è affatto scontata ed è spesso necessario riprogrammare il lavoro e l’ordine delle commesse da evadere. Ecco che quindi tecnologie come l’RFID, i lettori ottici, laser scanner e l’UWB (Ultra Wide Band) sono fondamentali per l’identificazione degli asset durante tutte le fasi della lavorazione oltre che per il controllo della qualità.

Interconnessione e dialogo con tutta la supply chain

“Grazie ai sensori, l’azienda è in grado di controllare la propria capacità produttiva in un determinato periodo di tempo – spiega Alessandro Canciani, Sales Manager Logistic Automation di SICK, società specializzata nello sviluppo di sistemi di identificazione e produzione di sensoristica intelligente – e di dialogare con la catena di fornitura. Il più alto livello dell’industria 4.0 consiste proprio nel creare interconnessione tra le varie aree produttive della stessa azienda e tra questa e tutte le altre realtà coinvolte nella supply chain. Oggi la mancanza dei materiali è un grosso problema. Pianificare le esigenze permette di fare dei forecast andando a determinare le tempistiche dei riordini e dando anche ai fornitori gli elementi per pianificare investimenti più puntuali negli asset su cui investire”.

Portali di identificazione mixando tutte le tecnologie

A seconda delle esigenze, del grado di precisione richiesto e dell’ambiente (indoor e outdoor) si andranno a scegliere le tecnologie per l’intralogistica più idonee al RTLS (Real-Time Locating System).

Nel caso in cui si debba tracciare la flotta dei carrelli elevatori può risultare vincente una tecnologia l’UWB, in grado di trasmettere e ricevere segnali mediante radiofrequenze su distanze medie e con velocità di trasmissione elevate. In esterno, la soluzione ideale può essere il GPS, basata su triangolazioni satellitari e in grado di rilevare un oggetto anche in contesti di grande metratura. La tecnologia RFID è vantaggiosa quando, in un colpo solo, si ha la necessità di tracciare le fasi di inbound o outbound delle merci da un magazzino e si deve identificare il contenuto di un pallet o di una scatola con un’unica lettura. La scelta dipende anche dalle caratteristiche fisiche dei materiali da tracciare: per esempio nel caso dell’acqua e del ferro l’RFID è sconsigliato ed è meglio andare con la tecnologia di tipo ottico (laser 1 e 2D).

“L’ampia offerta di SICK di dispositivi supportati dalle tecnologie sopra evidenziate – prosegue il Responsabile Vendite Italia dell’azienda – consente di ingegnerizzare delle combinazioni variabili e integrate di tecnologie e prodotti a seconda delle merci da tracciare e delle condizioni ambientali. Da anni non forniamo il singolo componente, ma ci presentiamo come integratore di soluzioni. Andiamo pragmaticamente a creare dei portali di identificazione (per intendersi, gli stessi che vengono installati negli hub di distribuzione o negli aeroporti) per garantire l’omnidirezionalità della lettura, indipendentemente da come la merce sta transitando sul sistema di trasporto prescelto. Con un appropriato studio ingegneristico dell’attuale ambiente logistico e con un adeguato sfruttamento delle tecnologie disponibili di tracciabilità e localizzazione (laser scanner di automazione o di sicurezza, tecnologie UWB, tecnologie RFID) si possono raggiungere gradi di efficientamento nell’utilizzo degli attuali asset (come carrelli elevatori) dal 30 al 40% in più”.

Tra l’ampio catalogo di soluzioni proposte da SICK, per la tracciabilità è possibile scegliere tra tecnologie di identificazione quali lettori di codici 1D e 2D, camere matriciali, telecamere lineari, lettori RFID, sistemi di pesatura e calcoli dei volumi (anche LFT). “Alla stessa maniera, se parliamo di controllo qualità – aggiunge Canciani – andiamo su sistemi di visione 1D e 2D, come la serie Inspector e Ranger che danno all’operatore una rappresentazione 2D e 3D di un prodotto finito o semilavorato”.

Un’app per costruire una reportistica personalizzata

Sempre di più SICK si concentra sulla proposta di dispositivi programmabili da parte dell’utente, “Abbiamo creato la piattaforma di sviluppo AppSpace – spiega Canciani – all’interno della quale un cliente può avere accesso ai programmi dei sensori già sviluppati da SICK o attingere a programmi già sviluppati da terzi o, ancora, definire, mixando gli algoritmi già sviluppati, un proprio software per poi andarlo a inserire all’interno del sensore in modo da avere in uscita solo le informazioni di interesse. Questo approccio è uno dei nostri punti di forza perché lascia al cliente la possibilità di personalizzare in autonomia il sensore acquistato da SICK ed adattarlo alle proprie esigenze”.

I sensori diventano software in grado di elaborare i dati rilevati

Guardando all’evoluzione della logistica, sempre più automatizzata e interconnessa, SICK sta investendo sul 4.0 con soluzioni software per elaborare i dati raccolti dai sensori e andare oltre la fornitura del semplice valore numerico.

L’azienda ha sviluppato diverse soluzioni: il software Package Analytics permette di analizzare il flusso dei pacchi all’interno di un centro logistico e comprendere le motivazioni per cui alcuni di essi non vengono letti o vengono letti male, con conseguenti inefficienze nella consegna. L’AssetHub è un software in grado di riconoscere in autonomia la sensoristica applicata di SICK o di altri fornitori, creando una sorta di virtualizzazione dell’intero impianto, riuscendo a comprendere in un solo istante lo stato di ogni singolo sensore e segnalando la necessità di fare eventualmente della manutenzione predittiva. In questo modo, la linea produttiva manterrà un livello qualitativo e quantitativo costante. Inoltre, per gli aeroporti SICK ha sviluppato il software Baggage Analytics finalizzato alla lettura dei codici a barre o dei tag RFID delle valigie e l’analisi dei dati.

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Jessika Pini

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