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Smart collaboration: come integrare processi e funzioni dell’azienda estesa

Nelle filiere estese si moltiplicano gli strumenti a supporto della collaborazione intra e interaziendale. L’integrazione di spazi, processi, dati e persone permette di adottare nuovi modelli di business più agili e orientati al servizio

Pubblicato il 02 Mar 2021

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Smart collaboration a livello di filiera significa adottare un approccio ad altissima integrazione e connessione, affinché tutti gli attori coinvolti (interni ed esterni) possano lavorare in modo più intelligente ed efficiente. Gestire documenti, attività e progetti con dealer, rivenditori, contractor e clienti richiede l’uso di una piattaforma condivisa che consente di connettere tutti i sistemi aziendali (CRM, HR, ERP e via dicendo) abilitando uno spazio di collaborazione unificato, efficiente e più produttivo.

Smart collaboration: che cos’è e come funziona

Al centro dello sviluppo di un modello di smart collaboration c’è una perfetta gestione e sincronizzazione dei flussi informativi tra persone e persone, ma anche tra persone e macchine (dispositivi IoT, cobot, robot, veicoli autonomi e via dicendo) sino a comprendere anche la relazione tra macchine e macchine. L’integrazione deve prevedere protocolli di accesso securitizzati, ma anche sistemi di rete impeccabili. Smart, infatti, significa saper rendere intellegibili, utili, condivisibili e azionabili i dati in modo rapido, presidiato e sempre funzionale, evitando ridondanze, errori ed esperienze negative tra gli utenti. Questo è possibile solo se:

  • tutti i processi sono quanto più possibile standardizzati, integrati e allineati
  • le applicazioni e i dati risultano protetti ma anche facilmente accessibili e condivisibili
  • le architetture di networking connettono in modo rapido, scalabile e sicuro le varie sedi e i servizi in cloud, ottimizzando le performance e semplificando la gestione
  • la connettività è sempre garantita

Smart collaboration nella nuova normalità

L’evoluzione del business già da diversi anni ha trasformato le organizzazioni in aziende estese, con team aziendali spesso globali, mobili e distribuiti su più reparti e più sedi localizzate in ogni parte del pianeta. Lo sviluppo delle tecnologie mobile, e delle soluzioni di Unified Communication & Collaboration sempre più evolute ha contribuito a cambiare la cultura aziendale, rendendo sempre più relativa la necessità di stare in ufficio. Nell’era della virtualizzazione e del cloud, infatti, la postazione di lavoro è un pacchetto software a cui l’utente può accedere in qualsiasi momento da qualsiasi luogo. Oggi anche molti processi di produzione, come l’ideazione e la progettazione di un prodotto o di un servizio, possono essere risolti da un team che lavora attraverso modelli di social enterprise o tramite virtual room. Nell’ultimo anno, la pandemia e il regime di restrizioni ad essa associate non ha fatto che accelerare questi trend potenziando la pervasività dello smart working. Per garantire la continuità operativa dei telelavoratori e degli home worker, e per cercare di mantenere i rapporti con clienti e fornitori, le aziende hanno dovuto rivedere rapidamente infrastrutture e applicazioni scegliendo il cloud in ogni sua forma per inaugurare nuove politiche di gestione.

Processi di scambio e di co-creazione nell’era As a Service

Le aziende della produzione hanno stabilimenti e magazzini distribuiti in diverse località geografiche e rapporti di fornitura e subfornitura su scala globale. Per gestire l’integrazione di risorse e applicazioni, molte realtà produttive si sono dotate già da tempo di sistemi aziendali e ambienti per la collaborazione in rete gestiti in cloud. Per le filiere, il networked manufacturing ha nel cloud e nella smart collaboration un binomio indissolubile. Questo approccio, infatti, utilizza un middleware che consente di integrare e gestire le risorse distribuite. Con i sistemi più evoluti è possibile utilizzare le API (Application Programming Interface) per consentire l’interfacciamento di tutte le risorse nel network. Il mix tecnologico include tecniche e tecnologie di analisi, programmazione, automazione, sensorizzazione e connessione che impattano sul sistema manifatturiero in tutte le sue fasi, introducendo nuovi modelli funzionali e operativi all’insegna della trasformazione digitale, del lavoro condiviso e della co-creazione.

Internet of Things e Digital Twin a supporto della collaboration

L’uso sempre più spinto delle tecnologie ha portato nell’etere informatico l’equivalente digitale di molti oggetti, processi, sistemi e infrastrutture. L’altra faccia dell’Internet of Things in produzione sono i gemelli digitali (o, come li chiama Gartner, Digital Twin) che stanno cambiando radicalmente il mondo della progettazione, della produzione, delle vendite e della manutenzione. Sensori e attuatori consentono di monitorare i valori più diversificati come, ad esempio, umidità, temperatura, emissioni, vibrazioni, oscillazioni. Estensimetri, accelerometri, inclinometri o misuratori di parametri chimici o anemometri sono nodi di controllo che aiutano a presidiare in tempo reale le attività, garantendo la sicurezza dei processi. Grazie all’uso di una sensoristica sempre più specializzata, la rappresentazione tridimensionale di oggetti e processi a livello meccanico, geometrico ed elettronico in versione digitale abilita:

  • nel caso dell’ideazione di un prodotto, un’attività sperimentale di tipo collaborativo che permette di risparmiare sulla creazione di un costoso prototipo fisico.
  • nel caso della creazione o di un processo o nelle attività di manutenzione, i digital twin abilitano una predittività che consente di vedere con largo anticipo comportamenti anomali ed errori, velocizzando le decisioni e i tempi d’intervento, riducendo i margini di rischio.

Smart Product Lifecycle Management

Grazie ai digital twin è possibile usare le simulazioni e lo spazio virtuale per testare e capire come si comporteranno i sistemi e i prodotti che si vogliono realizzare in un’ampia varietà di ambienti. I digital twin sono l’abilitatore di un Product Lifecycle Management più smart: la dimensione reale e la dimensione virtuale rimangono collegate durante l’intero ciclo di vita del sistema, attraversando tutte le fasi di creazione, produzione (fabbricazione), funzionamento (supporto / assistenza) e smaltimento. Il tutto combinando diverse tecnologie afferenti a un unico database che conterrà tutti i dati di progettazione, il software di simulazione, i dati in tempo reale dall’ambiente di produzione e molto altro. I vantaggi sono molteplici, a partire dalla possibilità di accedere facilmente ai dati di molte fonti diverse, aggregarli e visualizzarli attraverso un unico cruscotto centralizzato, sincronizzato e condiviso, potendo aggiungere informazioni contestuali.

L’importanza della connettività per la smart collaboration

Al di là della pandemia, oggi le aziende devono garantire che tutti gli operatori della supply chain abbiano l’agilità e la sicurezza necessaria per riunirsi e interagire, indipendentemente dalla propria posizione geografica. È fondamentale garantire un’esperienza di collaborazione fluida e senza frizioni in senso multicanale e multipiattaforma, offrendo una connettività di qualità tale da permettere uno scambio dei dati veloce, un’eccellente qualità sonora delle telefonate e delle videocall, ma anche immagini vivide e chiare nel caso delle teleconference. Le persone dei team devono operare all’insegna della trasparenza, della condivisione e della sincronizzazione in modo da essere sempre aggiornate e connesse in un processo end-to-end controllato. Grazie a una comunicazione integrata e sincrona, le soluzioni di smart collaboration favoriscono una comunicazione efficiente bidirezionale e multicanale con feedback immediati che aumentano la proattività dei team, generando dinamiche di problem solving più efficace ed efficienti.

Non c’è latenza nella hyper-connected economy

Oggi i dati viaggiano utilizzando sistemi di trasmissione, fissi e mobili, sempre più evoluti, che abilitano una quantità di servizi esponenziali garantiti da infrastrutture di rete sempre più stratificate, integrate, variegate e complesse. La smart collaboration, infatti, è figlia della hyper-connected economy. Le aziende devono poter contare su infrastrutture e sistemi di rete in grado di garantire l’efficienza dei processi e l’efficacia della governance in termini di sicurezza e conformità normativa. Più le reti aziendali si estendono all’edge e più le forme del telavoro e dello smartworking diventeranno una prassi aziendale consolidata e più le organizzazioni dovranno imparare a gestire un perimetro sempre più grande che va automatizzato e protetto. Come sottolineano gli analisti di IDC, la creazione di ambienti multicloud e ibridi sta ponendo la sicurezza delle reti tra filiali (WAN) in cima alle priorità aziendali di investimento per i prossimi anni. L’obiettivo principale è di facilitare e rendere veloce lo spostamento di dati e workload tra ambienti on premise e off premise. La sfida più grande? Far dialogare infrastrutture legacy, basate su dati statici, innestando un approccio più agile, applicando l’intelligenza degli algoritmi finalizzati a costruire reti sempre più adattive, contestuali e sicure.

Smart manufacturing anzi networked manufacturing

Gli osservatori a proposito di smart collaboration negli ambienti di produzione alzano il sipario sul networked manufacturing. Si tratta di un modello in cui le risorse produttive vengono distribuite, virtualizzate e incapsulate nell’ambito di uno o più servizi sulla nuvola che vengono gestiti in maniera centralizzata. Dal disegno di un prodotto al suo sviluppo, dall’ingegnerizzazione al calcolo della marginalità per stabilire il prezzo di vendita, dalla produzione al controllo qualità fino ad arrivare alla presa in carico del trasportatore incaricato della consegna al cliente finale, molte di queste fasi possono essere co-gestite attraverso una piattaforma integrata in cloud su una rete ad altissime prestazioni perché anch’essa software defined. Questo significa che sia le risorse di gestione del network che l’hardware fisico sono trattate alla stregua di un servizio gestito in cloud. L’infrastruttura di rete principale, l’inoltro, l’instradamento e i dati dei pacchetti, invece, rimangono all’interno dell’azienda. Tutte le attività correlate come possono essere la gestione della rete, il monitoraggio, la manutenzione e i servizi di sicurezza sono gestiti dal provider in tempo reale.

Il ruolo delle reti geografiche definite dal software

L’evoluzione dello smart working, della smart collaboration e dell’IoT porterà le aziende a implementare infrastrutture di rete sempre più intelligenti e scalabili. In una realtà caratterizzata da applicazioni distribuite, oggetti e dispositivi iperconnessi, la rete deve essere in grado di garantire una connettività diffusa senza aggiungere complessità dal punto di vista operativo e gestionale. Le SD-WAN in questo contesto sono la risposta ideale. Il principio di funzionamento di una rete Software Defined è basato sulla virtualizzazione: grazie all’uso degli hypervisor, vengono “softwarizzati” server, storage, switch, router, firewall, tutte le appliance e i software di gestione della rete. È così possibile virtualizzare interi rack abilitando una connettività di nuova generazione.

Vodafone SD-WAN, reti flessibili per un business connesso

La pandemia ha confermato la necessità di investire in infrastrutture di rete più agili e resilienti, in grado di abilitare nuovi scenari di produzione evoluti e più competitivi.

Vodafone SD-WAN permette alle aziende e alle proprie  sedi di connettersi  tra loro  e ai servizi in cloud ottimizzando le performance e semplificando la gestione di tutta la  rete aziendale.

Con la soluzione VF SD-WAN, l’intera rete aziendale è gestita tramite un unico portale di facile utilizzo e, grazie all’intelligenza integrata in rete, è possibile rispondere alle esigenze di business in modo automatico o manuale, anticipando eventuali problematiche. Questo significa che al traffico prioritario per il business sarà sempre garantito il percorso più efficiente, prevenendo interruzioni di servizio e garantendo le migliori performance. Inoltre, grazie a un approccio di Security by Design, Vodafone garantisce che le informazioni e i dati aziendali siano sempre protetti.

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Laura Zanotti
Laura Zanotti

Ha iniziato a lavorare come technical writer e giornalista negli anni '80, collaborando con tutte le nascenti riviste di informatica e Telco. In oltre 30 anni di attività ha intervistato centinaia di Cio, Ceo e manager, raccontando le innovazioni, i problemi e le strategie vincenti delle imprese nazionali e multinazionali alle prese con la progressiva convergenza tra mondo analogico e digitale. E ancora oggi continua a farlo...

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