Sostenibilità

La necessità di una IT sostenibile per accelerare la rivoluzione green

Molte organizzazioni si stanno concentrando sul proprio programma di sostenibilità. Anche l’IT gioca un ruolo centrale nell’affrontare il cambiamento climatico e nel portare il mondo verso un futuro più resiliente e sostenibile. I risultati di una ricerca Capgemini

Pubblicato il 11 Giu 2021

Massimo Ippoliti

Chief Technology & Innovation Officer di Capgemini in Italia

IT sostenibile

Mentre le aziende di tutto il mondo stanno cercando di bilanciare i propri obiettivi di crescita con la necessità di rendere l’attività delle imprese sempre più sostenibile, è importante assicurare che questo equilibrio si estenda anche all’uso della tecnologia digitale; proprio l’IT aziendale nel suo complesso contribuisce significativamente alle emissioni di carbonio a livello mondiale.

IT sostenibile: il problema dei rifiuti elettronici

Nel 2019, infatti, sono stati generati in tutto il mondo 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, registrando un aumento del 21% in soli cinque anni. E l’accelerazione del digitale che abbiamo visto durante la pandemia non farà altro che aumentare ulteriormente l’impronta di carbonio dell’IT aziendale.

Nonostante il problema venga affrontato con urgenza dall’industria tecnologica, dove aziende come Microsoft, ad esempio, stanno sperimentando approcci per ridurre i consumi energetici dei data center, la maggior parte delle aziende non considera la sostenibilità IT come una priorità. La ricerca dal titolo “Sustainable IT: Why it’s time for a Green revolution for your organization’s IT”, condotta dal Capgemini Research Institute, ha evidenziato che l’89% delle organizzazioni ricicla meno del 10% del proprio hardware IT, il 43% dei dirigenti afferma di essere consapevole dell’impronta IT della propria organizzazione e solo il 18% ha una strategia IT sostenibile completa con obiettivi ben definiti e scadenze.

È tuttavia importante considerare che l’implementazione di soluzioni in materia di IT sostenibile è minata dalla mancanza di strumenti e competenze: quasi la metà delle aziende, infatti, afferma che una delle principali sfide in questo campo è l’assenza di strumenti e standard per valutare l’impronta di carbonio dell’IT e più della metà delle organizzazioni non ha le competenze necessarie per portare a termine l’implementazione di iniziative di IT sostenibile.

Di conseguenza, le aziende stanno perdendo significative opportunità di crescita: come riporta lo studio citato in precedenza, il 61% delle aziende classificate come altamente mature in tema di IT sostenibile – che purtroppo rappresentano solo il 6% del totale a livello mondiale – ha migliorato il proprio punteggio ESG (ambientale, sociale e di governance) e l’immagine del proprio brand, con un conseguente miglioramento anche della soddisfazione dei clienti.

IT sostenibile

Una roadmap in tre fasi per l’IT sostenibile

Capgemini ha quindi identificato una roadmap in tre fasi che sarà fondamentale per guidare il progresso e cogliere i benefici derivanti dall’implementazione dell’IT sostenibile.

Prima fase

Innanzitutto, le aziende devono partire dalla base, con una valutazione diagnostica qualitativa e quantitativa dell’impatto del proprio IT in modo da delineare una strategia di IT sostenibile allineata alla strategia di sostenibilità generale dell’organizzazione. Attualmente solo il 29% delle imprese utilizza strumenti di valutazione delle emissioni di carbonio e solo il 34% afferma che l’IT sostenibile è parte integrante dell’agenda del consiglio di amministrazione. Anche l’uso di KPI per tracciare e misurare i progressi nella sostenibilità dell’IT aziendale risulta poco diffuso, con solo il 23% delle organizzazioni che misura le emissioni di gas serra. In generale, solo l’1% delle aziende ha raggiunto i propri obiettivi. Gli strumenti di valutazione sono fondamentali per aiutare le organizzazioni a calcolare l’impronta di carbonio del loro portafoglio di applicazioni e dei data center, per identificare quantitativamente il risparmio di emissioni che potrebbe essere fatto passando al cloud; e per stabilire un costo del carbonio basato sui dati di valutazione che può aiutare le organizzazioni di tutti i settori a prendere coscienza dell’impatto della loro impronta IT.

L’uso di strumenti diagnostici, con una valutazione sia quantitativa (come il potenziale risparmio di costi o di carbonio) sia aspetti qualitativi (come l’impatto comportamentale dei dipendenti e le valutazioni dei fornitori), permetterà quindi alle organizzazioni di costruire un modello operativo oggettivo per l’IT sostenibile.

Seconda fase

La seconda fase consiste nella creazione di un solido approccio di governance con un team dedicato all’IT sostenibile e il supporto del top management, assicurando che tutti i principali stakeholder siano impegnati nell’implementazione di iniziative IT sostenibili. L’impegno degli stakeholder è essenziale per guidare e incorporare gli approcci di sustainable IT nell’organizzazione, anche in considerazione del basso livello di conoscenza generale sul tema che esiste nella maggior parte delle aziende. Questo aiuterà anche tutti gli stakeholder a capire perché sia necessario un IT sostenibile e a garantire che il processo sia trasparente e affidabile. Le organizzazioni dovranno anche allineare i loro servizi, i modelli di business e la strategia di go-to-market con le loro norme sull’IT sostenibile, al fine di garantire che la loro attenzione alla sostenibilità si rifletta coerentemente nella strategia aziendale complessiva.

Terza fase

Infine, dovranno essere rese operative le iniziative di IT sostenibile, inserendo la sostenibilità tra gli elementi chiave delle moderne architetture applicative, considerando che la maggior parte delle organizzazioni che sono state in grado di scalare questi approcci non solo hanno ottenuto una riduzione delle emissioni di carbonio, ma anche ulteriori benefici sui costi. Portare la sostenibilità nell’architettura applicativa vuol dire comprendere le conseguenze ambientali delle tecniche di sviluppo e stabilire chiari principi relativi alle soluzioni sulla sostenibilità. In secondo luogo, significa assicurarsi che l’architettura applicativa includa una prospettiva di sostenibilità che consenta di prendere decisioni sulla base del costo del carbonio e creare un equilibrio tra costi, agilità, conformità e sostenibilità.

Conclusioni

Mentre lavoriamo per la ripresa nel post-pandemia, la sostenibilità deve essere al centro degli sforzi di tutto il mondo. Molte organizzazioni si stanno concentrando sul proprio programma di sostenibilità e anche l’IT gioca un ruolo centrale nell’affrontare il cambiamento climatico e nel portare il mondo verso un futuro più resiliente e sostenibile.

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Massimo Ippoliti
Chief Technology & Innovation Officer di Capgemini in Italia

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