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Cantiere digitale: il modello per accelerare i progetti di digital transformation

Buone pratiche di digital transformation: l’esperienza dei cantieri del Polo Tecnologico Alto Adriatico

Pubblicato il 08 Set 2022

Credits: sito ufficiale del Polo Tecnologico Alto Adriatico

L’articolo illustra le pratiche gestionali e i risultati emersi dal lavoro svolto per supportare le imprese nel percorso di adozione e incremento della maturità digitale. Per quanto concerne le pratiche gestionali vengono utilizzati i Digital Maturity Assessment (DMA) e i Cantieri al fine di trasformare le potenzialità individuate dall’assessment in azioni concrete con i cantieri. I cantieri consentono da un lato di affiancare il board, dall’altro promuovere ed “assorbire/spesare” quota parte del costo del progetto. Da una analisi quantitativa dei risultati emersi (oltre 180 soluzioni proposte) è stato possibile clusterizzare tali soluzioni in 32 cluster, posizionare poi le soluzioni raggruppate in una matrice che si sviluppa su due assi: technology oriented e human oriented. Infine, vengono tratte alcune considerazioni riguardo i fabbisogni latenti (di tecnologia) delle imprese.

La rilevazione del fabbisogno latente (di tecnologia) per la digitalizzazione

Al giorno d’oggi, le aziende, per restare sul mercato ed essere competitive, devono adattarsi e cogliere le sfide che la quarta rivoluzione tecnologica gli pone, si tratta di un’opportunità unica che permette loro di valorizzare la propria attività.

Il Polo Tecnologico Alto Adriatico “Andrea Galvani”, parco scientifico e tecnologico (PST) del Friuli Venezia Giulia, centro di trasferimento tecnologico Industria 4.0 certificato dal MISE, con una compagine societaria composta da maggioranza privata ma anche istituzioni pubbliche quali RAFVG, ha lo scopo di supportare le imprese del territorio, per lo più innovative, a cui fornisce strumenti, competenze e risorse per la valutazione della fattibilità tecnologica, commerciale ed economica delle idee imprenditoriali.

Attraverso i suoi servizi, il Polo accompagna gli imprenditori nell’affrontare la trasformazione digitale attraverso l’individuazione di risorse tecnologiche e finanziarie indispensabili per lo sviluppo del proprio progetto innovativo ed offre di fatto il supporto, lo stimolo e gli aiuti alle imprese nel dar voce al fabbisogno latente di digitalizzazione. A tal fine il modello utilizzato si sviluppa a partire dallo strumento di Digital Maturity Assessment (DMA) elaborato a cavallo dell’anno 2016 da Confindustria-Assoconsult e Politecnico di Milano (per approfondimenti rimandiamo a questo articolo) seguono poi le fasi di progettazione del cantiere digitale e sua realizzazione.

Il DMA tecnologico consiste in un’intervista e in una visita accurata all’azienda da parte di un paio di esperti in digitalizzazione e tecnologia, in cui (Figura 1):

● viene svolta un’analisi della maturità digitale dei nove macroprocessi che compongono la catena del valore (Design&Engineering, Production, Quality, Logistic, Maintenance, Marketing&Sales, Smart Product, Supply Chain, Human Resources);

● vengono prese in esame quattro dimensioni di analisi (esecuzione, monitoraggio e controllo, tecnologie e organizzazione).

Figura 1 – Il modello di riferimento per l’assessment

A ciascun macroprocesso/dimensione viene assegnato un punteggio che va da 1 (basso livello di digitalizzazione) a 6 (alto livello di digitalizzazione), la media di questi valori indica il livello complessivo di maturità digitale dell’impresa.  

In particolare i punteggi da 1 a 3 significano che i singoli processi sono solo in minima parte digitali e prevale l’uso della comunicazione verbale, cartacea e comunque non digitale, mentre i punteggi 4-6 significano nel dettaglio: 4 – digital ready (il dato raccolto è digitalizzato), 5 – connected (il dato è condiviso in più aree aziendali), 6 – intelligent (l’analisi dei dati raccolti consente una retroazione intelligente). Per approfondimenti si veda anche il report del World Economic Forum. 

Durante la prima fase di valutazione, a colloquio con il Board dell’azienda, emergono attraverso un confronto, i fabbisogni di tecnologia dell’impresa. Successivamente il pool di esperti elabora il report che “fotografa” lo stato di maturità digitale dell’azienda evidenziando i punti di forza, di debolezza, le diverse opportunità di sviluppo; il valore aggiunto del report è rappresentato dalle raccomandazioni che vengono fornite ed illustrate nel report, utili al fine di efficientare e digitalizzare l’attività d’impresa.  

Il Polo Tecnologico Alto Adriatico ha maturato una significativa esperienza nello svolgimento degli Assessment già a partire dal 2016 ma è solo nel corso degli ultimi anni (dal 2019) che ha adottato il Digital Maturity Assessment (DMA) del Polimi ed elaborato una numerosità importante di Assessment: oltre 180 (vedi fig. 2). Le raccomandazioni suggerite nell’assessment sono solitamente piuttosto numerose (circa 12-15) distribuite nelle principali aree d’intervento. 

Da un’analisi di massima emerge che si propongono circa 8 azioni/progettualità per ogni impresa e solo successivamente a queste si individuano, insieme con il Board aziendale, quelle più urgenti ed impattanti dalle quali partire per costruire un percorso di trasformazione digitale denominato “Cantiere Digitale”.  Ad oggi sono stati creati ed avviati a valle dell’Assessment digitale oltre 90 Cantieri. 

Figura 2 – Assessment condotti nei diversi anni

Il progetto dei cantieri digitali: dall’assessment alla trasformazione 

L’analisi approfondita della maturità digitale dei processi produttivi delle aziende (prevalentemente PMI) rivela come queste si collochino per lo più in una fascia medio-bassa di digitalizzazione a valere sulla scala precedentemente descritta con un punteggio medio complessivo che va dai 2 ai 3 punti; questo mette in luce il fabbisogno latente di tecnologia comune alla gran parte delle aziende del territorio.  

L’assessment propone, come già evidenziato, un ventaglio di raccomandazioni, distribuite sui principali macroprocessi. Da questo ventaglio di soluzioni vengono selezionate quelle di maggior rilievo ovvero non solo quelle strategiche, ma anche quelle propedeutiche a percorsi di trasformazione digitale, alle quali verrà dato formale avvio attraverso il “Cantiere Digitale” (vedi Figura 3). In altre parole, un cantiere è la costruzione di un progetto digitale ovvero la messa a terra dei suggerimenti proposti e condivisi con il Board sulle azioni prioritarie proposte in tema di digitalizzazione.  

Figura 3 – Dall’assessment ai potenziali cantieri

Alla base del cantiere vi è un contratto operativo tra Polo Tecnologico e azienda, con l’individuazione delle classiche informazioni di progetto quali: obiettivi, fasi progetto, costo dell’intervento, professionisti/società di consulenza che svolgerà l’intervento. 

Il ruolo del Polo Tecnologico consiste da un lato nell’affiancare il board in questa transizione digitale, dall’altro nel promuovere ed “assorbire/spesare” quota parte del costo del progetto (30-70%) con un tetto massimo di circa €10.000 per singola progettualità (vedi Figura 4). 

Il Polo accompagna e supporta l’azienda durante tutto lo sviluppo del percorso progettuale e a diversi livelli di approfondimento a seconda della necessità espressa: dalla sola esplicitazione dei fabbisogni tecnologici, al supporto nell’individuazione del consulente/società di consulenza per lo svolgimento del progetto, all’affiancamento in azienda per la realizzazione dello stesso.  

Figura 4 – Modello e significato di cantiere digitale

La mappatura delle soluzioni proposte  

L’analisi quantitativa degli assessment riporta una sintesi dei principali fabbisogni emersi e trae alcune considerazioni riguardo la frequenza, le tipologie di soluzioni richieste dalle aziende e il numero di soluzioni (strumenti e pratiche) appartenenti ai macroprocessi (Figura 5).  

Nel primo semestre del 2022 sono stati condotti 23 assessment, per la maggior parte in aziende di media-piccola dimensione, da cui sono emerse, in totale, 182 proposte di soluzioni e pratiche per l’introduzione e l’implementazione del digitale in azienda (Figura 5). La mappatura di queste soluzioni ha rivelato un’elevata eterogeneità, ovvero, le azioni proposte a ciascuna azienda a seguito dell’assessment sono fortemente personalizzate e contestualizzate; poche sono quelle che si ripetono in modo identico, la maggior parte sono pensate ad hoc per l’azienda a cui ci si rivolge. Le soluzioni sono quindi tailored – made per ogni singola organizzazione aziendale. 

Figura 5 – Mappatura soluzioni proposte e zoom di alcune proposte

Clusterizzazione delle soluzioni ed evidenze emerse 

Le soluzioni sono state successivamente raggruppate per macrocategorie. Dalla clusterizzazione delle 182 soluzioni, sono emersi 32 sottogruppi/cluster (Figura 6). Questa clusterizzazione consente di trarre delle importanti considerazioni su quali siano le maggiori richieste delle imprese, in particolare: 

– si possono individuare richieste di soluzioni molto legate all’adozione delle tecnologie quali MES o Dashboard digitali prevalentemente in due macroaree specifiche: produzione e logistica; 

– in molte realtà aziendali si evidenzia una forte necessità di richieste basilari non strettamente legate alla tecnologia, ovvero preliminari e prodromiche a percorsi di trasformazione digitale quali efficientamento processo produttivo, miglioramento dei sistemi di codifica, formazione del personale riguardo elementi base di Lean e/o Digital ecc.  

– una gran parte delle richieste non sono clusterizzabili in quanto molto specifiche per le singole imprese (27);  

Figura 6 – Mappatura soluzioni proposte e zoom di alcune proposte

Al fine di aggregare ed illustrare ancor meglio il fabbisogno delle imprese, nella Figura 7 vengono mappate le diverse soluzioni attraverso una matrice costruita su due variabili: human oriented (da basso ad alto coinvolgimento umano) e technology oriented (tecnologie di base e tecnologie avanzate). Dalla matrice si evince che una buona parte delle soluzioni si trovano sul quadrante in basso a destra (D), ovvero presentano un elevato grado di tecnologia e un basso grado di coinvolgimento umano. Sono però presenti anche soluzioni negli altri quadranti.

Le soluzioni più basilari sono quelle con bassa tecnologia e basso coinvolgimento (C), per certi versi elementari (ad es. sistemi di codifica, introduzioni sistemi di contabilità industriale ecc). Nel quadrante in alto a sinistra (A) è possibile individuare tematiche prodromiche alla digitalizzazione (formazione, elementi di programmazione della produzione ecc) mentre in altro a destra (B) è possibile individuare soluzioni che richiedono un elevato coinvolgimento del personale e necessitano anche di tecnologie come ad esempio soluzioni di office automation, sistemi documentali, Digital SOP (Procedure Operative Standard). Infine, nell’intersezione degli assi troviamo la soluzione riguardante i Digital KPI (cruscotto digitale dei principali indicatori). La matrice vuole essere un tentativo di raggruppamento delle soluzioni che rispondono ai fabbisogni delle aziende dalla quale si evince il diverso livello dei progetti di digital transformation (cantieri digitali) emersi nelle diverse realtà aziendali. 

 

Figura 7 – Matrice di posizionamento soluzioni proposte

Considerazioni finali  

Il modello proposto (assessment e cantieri) è frutto di una pluriennale esperienza maturata dal Polo Tecnologico sin dal 2016 ed è resa possibile grazie alla LR 27/2014 denominata “Sistema per l’innovazione FVG” e può essere individuata come una best practice concreta di introduzione del digitale nelle imprese. 

Una prima evidenza che emerge dall’analisi è una chiara indicazione di quanto le PMI del territorio, campione indicativo di settori a prevalenza manifatturiera, ma anche di altri settori del territorio come il legno-arredo o la gomma-plastica per citarne alcuni, siano consapevoli della necessità di accelerare la competitività di alcuni processi aziendali tramite il boost del digitale. 

Non stupisce infatti, come evidenzia la matrice, che i progetti di trasformazione digitale nelle PMI non siano esclusivamente tecnologici bensì emerga spesso la necessità di supportare l’imprenditore e/o il board aziendale nell’accompagnamento a progetti di efficientamento, ristrutturazione e razionalizzazione dei processi prima di avviare veri e propri percorsi di trasformazione digitale. 

La matrice consente di sintetizzare i principali fabbisogni delle imprese al fine di definire delle politiche industriali; inoltre il modello dei cantieri consente di accelerare-attuare la trasformazione digitale che spesso passa per delle azioni preliminari finalizzate a migliorare le modalità operative, l’introduzione di strumenti di efficienza per poi implementare con determinazione le diverse tecnologie.  

Il binomio assessment e cantieri, consente la messa a terra dei progetti di trasformazione digitale (cantieri) e non fermarsi (come spesso accade) ai soli assessment. La rilevazione della maturità digitale è certamente importante ma non impattante, mentre l’avvio dei progetti di trasformazione porta ad un aumento di competitività fondamentale per il successo durevole dell’impresa.  

Con una metafora aristotelica, un pulcino è in potenza un gallo, come il gallo è il pulcino in atto. Se la potenza è in generale la possibilità, da parte di qualcosa, di cambiare, assumere dunque una certa forma, l’atto è la realizzazione di quel cambiamento, è la cosa esistente che si ottiene in seguito al cambiamento. L’atto per Aristotele è superiore alla potenza, poiché è l’effetto, il senso, il fine di ciò che è in potenza. Allo stesso modo possiamo dire che l’assessment è valore in potenza, mentre il cantiere è valore in atto. L’atto (il cantiere) è superiore alla potenza (l’assessment). 

Il Polo supporta e persegue gli obiettivi di politica industriale regionale attraverso uno strumento metodologico validato ed affinato negli anni con benefici per le imprese del territorio al fine di innalzare la competitività del territorio ed essere a fianco della trasformazione digitale delle imprese. 

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