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Intelligenza artificiale: il successo dei progetti passa da un approccio composito

Un recente studio promosso da Dynatrace su 1300 leader tecnologici evidenzia come l’impiego della sola AI generativa possa comportare dei rischi per le organizzazioni

Pubblicato il 19 Dic 2023

Immagine di PopTika da Shutterstock

L’intelligenza artificiale è considerata dai decisori aziendali come una tecnologia fondamentale per aumentare la produttività del business, ma sono anche percepite delle sfide e dei rischi che devono essere necessariamente affrontati. Questo il messaggio principale che emerge da un sondaggio globale promosso da Dynatrace e condotto su 1.300 CTO, CIO e altri leader tecnologici di grandi organizzazioni. Il punto di partenza è che le imprese stanno aumentando gli investimenti nell’intelligenza artificiale (IA) in tutte le aree della loro attività per migliorare la produttività, automatizzare le attività, ridurre i costi e tenere il passo con la concorrenza.

Basti pensare che, secondo il 92% dei leader tecnologici italiani (rispetto all’83% della media globale), l’IA è diventata obbligatoria per stare al passo con la natura dinamica degli ambienti cloud. Secondo la medesima percentuale (l’82% a livello globale) l’IA sarà fondamentale per il rilevamento, l’indagine e la risposta alle minacce alla sicurezza. Eppure, oltre agli evidenti vantaggi, i manager devono fare i conti con sfide e rischi che le organizzazioni devono gestire: dal garantire che i risultati dell’IA generativa siano affidabili per supportare casi d’uso critici per il business, al mantenimento della conformità con le politiche interne e le normative globali relative a sicurezza dei dati e privacy.

Le sfide da affrontare per il successo dei progetti di intelligenza artificiale

In particolare l’89% dei leader tecnologici italiani (rispetto al 93% a livello globale) teme che l’IA possa essere utilizzata per usi non approvati poiché i dipendenti si abituano sempre più a utilizzare strumenti come ChatGPT. Un altro 94% del campione, dato in linea con la media globale, paventa che l’utilizzo dell’IA generativa per creare codice possa comportare fughe di dati e un uso improprio o illegale della proprietà intellettuale.

Inoltre, il 91% degli intervistati italiani (contro il 98% a livello globale) sospetta che l’IA generativa possa essere suscettibile di pregiudizi, errori e disinformazione involontari. Infine, come per il resto degli intervistati, il 94% dei leader tecnologici italiani afferma che l’IA generativa sarebbe più vantaggiosa se arricchita e alimentata da altre tipologie di IA in grado di fornire fatti precisi sugli stati attuali e sulle previsioni sul futuro.

In particolare, secondo Dynatrace, una delle sfide più significative che le organizzazioni devono affrontare con l’IA generativa è ottenere risposte significative di cui gli utenti possano fidarsi per risolvere casi d’uso e problemi specifici. La risposta, secondo il vendor, risiede in un approccio composito all’Intelligenza Artificiale, in base al quale le organizzazioni combinano più tipi di IA – come generativa, predittiva e causale – e diverse fonti di dati – come osservabilità, sicurezza ed eventi di business. Questo approccio apporta precisione, contesto e significato agli output dell’IA.

Una integrazione necessaria per un uso sicuro e responsabile

“L’IA è diventata centrale nel modo in cui le organizzazioni promuovono l’efficienza, migliorano la produttività e accelerano l’innovazione – ha affermato Bernd Greifeneder, Chief Technology Officer di Dynatrace – . “Il rilascio di ChatGPT alla fine dello scorso anno ha innescato un significativo ciclo di hype attorno all’IA generativa. I leader aziendali, dello sviluppo, delle operation e della sicurezza pongono grandi aspettative sull’IA generativa come ausilio nel fornire nuovi servizi con meno sforzo e più rapidamente. Tuttavia, man mano che le organizzazioni si sforzano di realizzare il valore atteso, diventa evidente che l’IA generativa richiede una messa a punto specifica per il singolo dominio e un’integrazione con altre tecnologie, inclusi altre tipologie di IA. Inoltre, le organizzazioni devono utilizzare l’IA in modo sicuro e responsabile e monitorarla attentamente per gestire i costi e l’esperienza dell’utente. Questo li aiuterà a fornire risultati accurati, a ridurre le spese e a impedire ai dipendenti di esporre dati sensibili o creare vulnerabilità nei loro ambienti”. Al netto di queste problematiche l’aspettativa per il futuro è comunque positiva: il 63% dei leader tecnologici italiani aumenterà gli investimenti nell’IA nei prossimi 12 mesi per accelerare lo sviluppo generando automaticamente il codice.

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