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Nuovo bando macchinari innovativi 2020: dove andranno i fondi per regione e per settore

Quale direzione seguiranno i finanziamenti pubblici che hanno lo scopo di incentivare l’innovazione nel Sud Italia? Non abbiamo visibilità del contenuto dei programmi di investimento dei soggetti proponenti, ma a seguito della pubblicazione del DD 7 set 2020, recante all’interno la graduatoria delle domande di agevolazione ammesse all’istruttoria, possiamo trarre le prime evidenze e arricchirle con stime, individuando quali destinazioni geografiche e settoriali seguiranno i primi 132,5 Mln di euro del nuovo bando Macchinari innovativi.

Pubblicato il 30 Set 2020

Angela Del Giudice

Innovation Management Engineer, Certified Ecommerce Manager Handy Innovation Founder

bando macchinari innovativi

Lo scorso 31 luglio 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiuso il primo dei due sportelli di accesso alle agevolazioni del nuovo bando Macchinari innovativi, con cui aveva messo a disposizione dell’imprenditoria italiana la prima tranche di aiuti finanziari pari a 132,5 Mln di euro, prevista dal DM 30 ott 2019 emesso a sostegno della realizzazione, nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, di programmi di investimento diretti a consentire la trasformazione tecnologica e digitale delle PMI nell’ambito del piano Impresa 4.0, ovvero, a favorire la transizione del settore manifatturiero verso il paradigma dell’economia circolare.

Alle ore 17.00 della prima giornata di apertura sportello, il 30 luglio 2020, infatti, risultavano presentate 386 domande di agevolazione per un fabbisogno totale pari a 360 Mln di euro, circa tre volte maggiore le risorse disponibili.

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Figura 1 – Nuovo bando Macchinari Innovativi: MPMI richiedenti accesso

DM 30 ottobre 2019: un raro caso di meritocrazia in Italia

Tale bando risulta di grande interesse, non solo perché costituisce una delle possibilità di accrescere la competitività delle nostre aziende facendo leva su innovazione tecnologica ed economia circolare grazie al sostegno di fondi pubblici, quanto più, perché costituisce una delle rare occasioni di aggiudicarsi aiuti finanziari in base a una graduatoria di merito a parità di data di presentazione della domanda, e non in base all’ora e al minuto di presentazione della domanda stessa, che equivale ad assegnare risorse al più veloce che ne faccia richiesta, come accaduto altrove.

La graduatoria di merito è stata resa pubblica, tramite decreto, lunedì 7 settembre: delle PMI che ne hanno fatto richiesta, il 48% circa ha totalizzato il punteggio minimo per l’ammissione alla fase istruttoria, su un totale di 386 soggetti proponenti. Da un rapido conteggio, il fabbisogno di finanziamenti si ridurrebbe così a circa 174 Mln di euro, ancora eccedenti i 132,5 Mln di euro a disposizione.

È interessante allora capire quali scenari possono prospettarsi, per di più che occorre attendere 120 gg dalla data di presentazione della domanda e, salvo richiesta di integrazioni/chiarimenti da parte del Ministero, l’esito dell’istruttoria sarà svelato entro fine novembre. Proviamo qui a dare evidenza delle regioni e dei settori di riferimento dei beneficiari, creando un’ipotesi di scenario post istruttoria, tenendo ben presente che questa analisi costituisce una mera stima di ciò che potrebbe accadere, in quanto non tutti i dati sono stati resi pubblici.

Per completezza, di seguito un breve riepilogo del bando oggetto d’indagine, tratteggiato per grandi linee ai fini della nostra analisi. Si rimanda ai testi integrali dei decreti per visionare i criteri di ammissibilità dettagliati e completi.

Il lettore che ne conosce già il contenuto, può saltare al paragrafo 6: La nostra indagine: analisi dei dati e ipotesi di scenario per l’esito dell’istruttoria.

A chi si rivolge il bando macchinari innovativi

Chi può beneficiare delle agevolazioni

  • PMI (come definite dalla normativa comunitaria europea e successivi adeguamenti della normativa italiana, micro imprese incluse.)
  • liberi professionisti
  • reti d’impresa

Chi non può beneficiare delle agevolazioni del bando macchinari innovativi

Aziende appartenenti ai settori:

  • siderurgico
  • del carbone
  • della costruzione navale
  • delle fibre sintetiche
  • dei trasporti e delle relative infrastrutture
  • produzione e distribuzione di energia e delle relative infrastrutture

Attività economiche ammissibili

  • attività manifatturiere di cui alla sezione C della Classificazione delle attività economiche ATECO 2007, con esclusione dei suddetti settori
  • attività di servizi alle imprese con riguardo solo ed esclusivamente a determinati codici (si veda all. 3 al DM 30 ottobre 2019)

Finalità dei programmi d’investimento ammissibili

I progetti innovativi secondo il piano Impresa 4.0 e/o che favoriscano la transizione verso il paradigma dell’economia circolare, devono essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) e devono riguardare i seguenti casi:

  • unità produttiva nuova,
  • unità produttiva esistente, se diretti all’ampliamento della capacità, alla diversificazione della produzione funzionale ad ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza, o al cambiamento fondamentale del processo di produzione.

Le spese ammissibili devono variare fra i 400 mila euro minimi e i 3 Mln di euro massimi (alcune variazioni sono previste in caso di rete d’impresa).

Entità e forma delle agevolazioni concedibili

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti (una tipologia di finanziamento a fondo perduto) più un finanziamento agevolato da restituire senza interessi e lungo un periodo massimo di 7 anni.

L’agevolazione totale copre il 75% delle spese ammissibili e la composizione della copertura varia a seconda della dimensione d’impresa:

  • per la micro e piccola dimensione:
    • un contributo in conto impianti pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%;
  • per la media dimensione:
    • un contributo in conto impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%

Il 25% delle risorse disponibili – ricordiamo, pari a 132,5 Mln di euro per ciascuno dei due sportelli previsti – sono riservate ai programmi proposti da micro e piccole imprese (33 Mln di euro circa a sportello).

Procedura di selezione per l’accesso al bando

Come anticipato all’introduzione di questo articolo, il DM 30 ottobre 2019 rappresenta un raro caso di meritocrazia nel panorama dell’erogazione di agevolazioni in Italia: più spesso si è assistito nel nostro Paese a casi, molto discussi, di click day, o simili, dove chi primo arriva meglio alloggia.

Questo, ad esempio, è accaduto per il Voucher Innovation Manager 2019 – 2020, dove le domande di agevolazione erano ammesse alla fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico di presentazione; fortunatamente, è stata poi decisa un’integrazione delle risorse disponibili (rispetto agli iniziali 50 Mln di euro), cosicché si è riusciti a soddisfare tutte le domande pervenute; tuttavia, qualche forma di scrematura, in base a criteri di meritocrazia/innovatività dei progetti, sarebbe stata auspicabile, dato che si tratta di fondi pubblici volti a spingere la competitività delle aziende italiane, guidata dall’innovazione, non foss’altro per assicurare l’efficacia dell’iniziativa e ridurre oneri e inefficienze con le operazioni di controllo previste a valle per eventuali revoche.

Il nuovo bando Macchinari innovativi, invece, oltre a prevedere numerosi criteri di ammissibilità di varia natura, pendenti sia sui soggetti che su programmi e spese, oltre a prevedere una verifica preliminare sulla capacità di restituzione del finanziamento, definisce dei criteri di assegnazione di punteggi per la graduatoria e per l’istruttoria, davvero sfidanti, giacché coprono tanto le caratteristiche del soggetto proponente, quanto la qualità della proposta.

Cotante informazioni sono state tradotte, peraltro, nella compilazione di una documentazione davvero impegnativa e sufficiente in sé a scoraggiare i più indecisi.

Vediamo velocemente la novità introdotta.

Criteri di assegnazione dei punteggi per la graduatoria e per l’istruttoria

  1. Caratteristiche del soggetto proponente (punteggio valido ai fini della graduatoria di ammissione all’istruttoria):

In base ai dati degli ultimi due esercizi finanziari, si assegna un punteggio da 15 a 40 alle capacità dell’impresa di:

  • copertura finanziaria delle immobilizzazioni
  • copertura degli oneri finanziari
  • indipendenza finanziaria
  • incidenza della gestione caratteristica sul fatturato
  1. Qualità della proposta (punteggio valido ai fini della fase istruttoria):

Tre i driver di valutazione in questo caso, ciascuno con un suo punteggio minimo d’ingresso e un suo punteggio massimo, in sintesi si assegna un punteggio da 14 (come totale di 10+4) a 40 (20+10+10):

  • qualità della proposta progettuale: una misura dell’attinenza alle finalità del bando di ciascun programma d’investimento;
  • fattibilità tecnica: una misura della “trasparenza”, o riscontrabilità, della spesa richiesta, in quanto dipendente dalla presenza o meno di preventivi dettagliati e in valore tanto più prossimo all’investimento totale.
    Di fatto, in questo decreto, tali preventivi, sono allegabili in modalità facoltativa.
    Ricordiamo che quando si parla di innovazione, non sempre è possibile produrre un dettaglio delle spese di investimento a priori: attività, oltre che costosa, traducibile in costi affondati per un bilancio aziendale, dunque, la presenza di tali preventivi potrebbe già di per sé indicare il grado di engagement dell’impresa rispetto al progetto, indipendentemente dall’aiuto di Stato. Assolutamente interessante, quindi, l’introduzione di un indice di premialità dei progetti in questa direzione;
  • sostenibilità economica dell’investimento.

È prevista, infine, una maggiorazione di 3 punti per i soggetti richiedenti dotati di rating di legalità.

La soglia minima complessiva di progetto è stabilita nella misura di 35 punti.

Questo bando è una meraviglia per gli amanti della meritocrazia e dell’efficacia dei progetti, nonostante si sarebbe potuto scrivere senz’altro in maniera meno farraginosa, la sua ratio dovrebbe fare scuola per i decreti a venire.

La nostra indagine: analisi dei dati e ipotesi di scenario per l’esito dell’istruttoria

La finalità principale è soddisfare la curiosità di chi si occupa di innovazione, o di chi ha partecipato al bando, o di chi sta pensando di farlo, indicando, per grandi linee, quale direzione seguiranno i finanziamenti pubblici che hanno lo scopo di incentivare l’innovazione nel Sud Italia.

Non essendo pubblico il contenuto dei singoli progetti (marcati in decreto con un codice), proviamo a scoprire quali settori sono stati maggiormente stimolati dall’iniziativa e se alcune regioni beneficeranno dei finanziamenti più di altre.

Al termine dell’analisi, potrebbe essere svelato qualche valido suggerimento per i partecipanti al secondo sportello.

Fonte dei dati: Quest’indagine si basa su ricerche effettuate da chi scrive, attingendo esclusivamente a dati pubblici gratuiti, pertanto, laddove non si sia riusciti a reperire informazioni, ne è stata lasciata indicazione (leggerete n.d.).

Oggetto dell’analisi: L’analisi riguarda esclusivamente i soggetti ammessi all’istruttoria: 184 aziende (quelle cioè che hanno totalizzato il punteggio minimo di 35 punti), che hanno presentato domanda per il finanziamento di programmi d’investimento per un valore di 232 Mln € circa, pari a poco più di 174 Mln € di agevolazioni richieste (circa il 130% delle risorse disponibili).

Qui il testo del decreto con la graduatoria per singole ragioni sociali.

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Figura 2 – Bando Macchinari Innovativi: MPMI ammesse in fase istruttoria

La regione Campania fa da padrona con il 57% delle agevolazioni richieste, mentre Basilicata e Puglia sono i fanalini di coda. Ma il 5% della regione lucana pesa molto di più del misero 8% pugliese: chi scrive è nata nella terra degli Ulivi e dell’innovazione aerospaziale, e la delusione è tanta, perché considerando la dimensione della regione e la densità e la varietà di industrie sul territorio, c’è da restare più che delusi di questa “distrazione” dell’imprenditoria locale.

Raggruppamento per settori: i soggetti ammessi all’istruttoria sono stati raggruppati per settori, cercando di mantenere fede il più possibile alle linee guida del decreto, ossia facendo riferimento ai codici ATECO validi ai fini dell’accesso e, laddove sia stato possibile utilizzare termini più usuali e meno tecnici, si sono preferiti questi ultimi.

In tal modo si ha evidenza di tutti i settori delle organizzazioni richiedenti per ammissibilità e non ammissibilità al bando:

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Figura 3 – Bando Macchinari Innovativi 2020: settori di appartenenza delle MPMI richiedenti accesso

Nei pochi casi in cui non è stato possibile, per la scarsità di informazioni, conoscere il codice ATECO del soggetto ammesso all’istruttoria – indicato con nd, non disponibile – si è ipotizzato che il suo settore fosse ammissibile per non inficiare l’analisi con eccessive sottostime.

Nota importante: nei casi in cui il codice ATECO abbia evidenziato l’appartenenza dell’attività a uno dei settori non ammissibili, ma le fonti istituzionali corporate (sito web aziendale) abbiano dimostrato chiaramente l’appartenenza ad un settore ammissibile, si è scelto di dare la priorità a quest’ultimo.
Ad esempio: aziende di produzione di alimenti sono state indicate come appartenenti al settore Food (sezione C della Classificazione ATECO 2007: Industria alimentare), anche qualora il codice ATECO indicasse l’appartenenza alla sezione G della Classificazione ATECO 2007 (commercio), non ammissibile al bando. In una fase successiva il progetto è stato stornato dallo scenario post istruttoria ipotizzato.

Si ottiene così il seguente quadro di distribuzione delle richieste di finanziamento per settore (si è scelto di rappresentare per brevità il dettaglio di quelli che rappresentano l’80% del fabbisogno finanziario, gli altri, di cui avete elenco completo in fig. 3, vengono raggruppati sotto la voce Altro).

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Figura 4 – Distribuzione delle richieste per settore nella fase istruttoria in corso

Senza sorprese, nel Sud Italia il Food è in capo alla classifica con il 16% del fabbisogno totale di finanziamento, seguito dal settore Rifiuti, in cui convogliano tutte le aziende che si occupano di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e delle acque di scarico, nonché quelle di recupero di materiali, che nel complesso cubano il 10% delle richieste. In questa classifica sono ancora presenti i settori non ammissibili, pertanto, depurando i dati, otterremo a breve la distribuzione per settore delle sole richieste ammissibili. Come varierà lo scenario?

Driver di determinazione dello scenario post-istruttoria: ricordando che sono molteplici i criteri di selezione dei beneficiari dei finanziamenti e che questa indagine si basa su soli dati reperibili pubblicamente e in forma gratuita, l’unica via che abbiamo per ipotizzare uno scenario per l’esito dell’istruttoria è quella di verificare l’ammissibilità dei settori (ovvero dei codici ATECO) al bando.

Procediamo ad illustrare cosa accadrebbe, se a parità di altre condizioni (incluso anche, ad es., il punteggio sulla qualità della proposta d’investimento, a noi non visibile), si finanziassero, grazie al bando Macchinari innovativi 2020, le sole domande presentate dalle aziende ammesse alla fase istruttoria e con codice ATECO ammissibile.

Bando macchinari innovativi: ipotesi di scenario di destinazione dei finanziamenti per settore

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Figura 5 – Ipotesi di scenario post istruttoria (distribuzione richieste per settore)

Il totale delle richieste ammissibili scende a 135 Mln di euro circa, quindi, considerando anche criteri aggiuntivi di selezione, fa ben sperare ci sia spazio di finanziamento per tutte le imprese meritevoli e ammissibili al bando.

Il fabbisogno finanziario si riduce quindi di circa 40 Mln di euro in totale, e questa riduzione è ascrivibile per il 70% ai sette settori non ammissibili (elenco in Fig. 3): in particolare, spariscono dall’elenco dei principali richiedenti: Costruzioni, Agricoltura e Commercio.

Le risorse disponibili vengono così redistribuite.

Il Food resta in testa alla classifica, aggiudicandosi una fetta maggiore della capacità di sportello con +4 punti percentuali, pur perdendo circa 1 Mln di euro dei suoi progetti innovativi. Il settore Metalmeccanico registra +3 punti e scalza il settore dei Rifiuti che pure cresce di 1 punto.

L’ordine del resto della classifica nei settori principali rimane sostanzialmente invariato, a meno di Automazione industriale che perde il 40% circa dei suoi progetti d’investimento. Sette dei principali settori non subiscono alcuna variazione e conservano la finanziabilità di tutti i programmi d’investimento: Metalmeccanico, Stampa, Aeronautico, Consulenza, Logistica, Rivestimento dei metalli e Farmaceutico.

Bando macchinari innovativi: ipotesi di scenario di destinazione dei finanziamenti per regione

Queste variazioni si traducono come segue a livello di distribuzione di ricchezza per regione.

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Figura 6 – Ipotesi di scenario post istruttoria (distribuzione delle richieste per regione)

Consegniamo il premio per la regione più attenta e diligente alla Basilicata, con la totalità dei progetti finanziabili. Duro colpo alla Puglia, che vede cassata quasi la metà dei programmi presentati e risulta quasi dimezzata per numero d’imprese (già poche) ammesse all’istruttoria. La Sicilia risulta penalizzata più per numero di progetti che per valore: i progetti innovativi siciliani sono mediamente più cospicui del valor medio della totalità dei progetti ammessi, ma gli investimenti dell’isola che verrebbero penalizzati in questa ipotesi, sarebbero fra quelli di valore minore, addirittura inferiore al valor medio degli ammessi di tutte le regioni.

Conclusioni e consigli per i partecipanti del secondo sportello 

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Figura 7 – Ipotesi di scenario post istruttoria per settori e regioni

Abbiamo verificato che i fondi disponibili potrebbero coprire tutte le richieste: qualche attività non ammessa, qualche codice ATECO non ammesso, dovrebbero lasciare spazio ai progetti perfettamente in linea con tutti i requisiti di ammissibilità e merito richiesti dal bando.

A fronte di un KO stimato pari al 22% delle agevolazioni totali richieste dagli ammessi, segnaliamo che un buon 25% dei progetti, dunque delle imprese, con esito negativo, avrebbe invece diritto al finanziamento: causa codice ATECO errato rispetto al core business evidente dell’impresa.

Da qui, il nostro personale invito a tutte le aziende a scegliere con grande attenzione il consulente a cui affidarsi, giacché una volta presentata domanda, per decreto non è più possibile ri-sottometterla allo sportello successivo. Sia di monito per chiunque invece stia attendendo l’apertura del prossimo sportello del bando Macchinari innovativi.

Senza dati sui contenuti dei progetti, non possiamo sapere se l’economia circolare in Italia sia ancora concepita come un settore a sé stante, dedicato solo alle organizzazioni di recupero e trattamento dei rifiuti. Ci piacerebbe assai, in verità, sapere che una buona parte dei programmi presentati riguardi le attività manifatturiere che evolvono verso un modello di business green. Chissà se, in futuro, il Ministero condividerà i dati in merito.

L’invito finale è rivolto alle regioni con più scarsa partecipazione, e pur ricche di tessuto imprenditoriale innovativo, a cogliere un’occasione come questa all’apertura del prossimo e ultimo sportello.

Per chiudere, un augurio, suggerito dal Centro-Nord che investe al Sud: alla voce Altro si leggono infatti i dati relativi alla presenza di regioni diverse da Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata e Puglia. Sono davvero una manciata gli imprenditori che credono nella bellezza delle nostre terre e nella loro potenzialità.
Ci auguriamo che i loro investimenti in nuove o esistenti unità produttive, dislocate nelle… Regioni meno sviluppate, siano di esempio per altri capitani d’impresa centro-settentrionali e che siano utili ad accelerare la copertura del divario industriale ed infrastrutturale pesante che ancora affligge il nostro bel Paese, cosicché non si debba mai più leggere che esistono regioni meno sviluppate.

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