Organizzato in 6 missioni, il PNRR prevede per l’Italia 191,5 miliardi di fondi per innovazione e digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale entro il 2026. Fino ad oggi l’Italia ha ricevuto dall’Ue quasi 67 miliardi di euro per finanziarlo.
Qonto, la soluzione di business finance management leader in Europa, ha indagato in che modo le PMI hanno investito o hanno intenzione di investire i fondi a loro dedicati e soprattutto come questi possano concretamente contribuire ad accelerare il processo di digitalizzazione del tessuto imprenditoriale del Paese. L’indagine è stata condotta in collaborazione con OnePoll, su un campione di 1500 PMI italiane distribuite su tutto il territorio nazionale e operanti in diversi settori.
Il 55% delle PMI intervistate ha dichiarato di aver già fatto ricorso agli incentivi previsti dal PNRR, dato che evidenzia un’importante crescita rispetto al 2022 (43%). E tra chi non ha ancora fatto ricorso ai fondi, quasi il 70% ha intenzione di usufruirne nel 2023. Per quanto riguarda gli impieghi dei fondi, l’82% ha dichiarato di utilizzare gli incentivi per investire nella digitalizzazione e innovazione tecnologica della propria impresa.
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Le PMI più grandi fanno strada sul PNRR, le micro-imprese avanti sul React-Eu
Dalla quarta edizione dell’Osservatorio sulle Piccole e Medie Imprese di Qonto, emerge in particolare che ad avere già aderito agli incentivi del PNRR continuano ad essere maggiormente le PMI numericamente più grandi: tra le aziende da 50 a 250 dipendenti il 59% ne ha già fatto ricorso, un dato in crescita rispetto al 2022 (56%); mentre tra le micro-imprese fino a 10 dipendenti solo una su quattro (25%) si è già attivata per utilizzare i fondi.
Ancora, solo il 35% delle PMI intervistate ha dichiarato di aver utilizzato e di voler utilizzare i fondi come il React-Eu a sostegno delle PMI e professionisti contro il caro bollette, che per l’Italia presenta una disponibilità di 14,4 miliardi. È interessante notare come la percentuale si alza tra le micro-imprese fino a 10 dipendenti (57%).
PMI e digitalizzazione: il 66% ha bisogno di competenze specifiche
L’impegno verso la digitalizzazione implica però la disponibilità di risorse formate e competenti. E non a caso il 66% dichiara la necessità di profili con expertise specifiche per la propria azienda, ma oltre un’impresa su due (56,5%) riscontra difficoltà nel reperire questi profili.
Digitalizzazione e innovazione sono aspetti che vanno di pari passo e la spinta verso l’innovazione tecnologica è confermata anche dal 43% degli intervistati che dichiara di aver adottato o di aver intenzione di adottare nel prossimo futuro tecnologie di Intelligenza Artificiale nella propria azienda.
“Il PNRR si sta dimostrando una notevole opportunità per tantissime PMI italiane, che come dimostrano i dati del nostro Osservatorio, li utilizzano per digitalizzare il proprio business e dimostrarsi sempre più competitive sul mercato. Questi aspetti di innovazione devono andare di pari passo con la disponibilità di profili che vantano una formazione specifica e in continuo aggiornamento, soprattutto ora che l’adozione di strumenti di Intelligenza Artificiale è così diffusa e cruciale” commenta Mariano Spalletti, Country Director per l’Italia di Qonto.
Fintech e pagamenti digitali: il 62% delle PMI ha almeno un conto digital
L’indagine Qonto rivela che oltre il 77% degli intervistati utilizza regolarmente almeno un’app per pagamenti, attività bancarie, investimenti, prestiti o altre attività finanziarie nella propria vita personale o professionale. Il 72% delle PMI preferisce effettuare pagamenti con carte di credito e debito, il 22,5% si affida a pagamenti via app e solo il 5,5% in contanti.
Il 62% delle imprese ha almeno un conto digital, tra queste quasi il 46% sono aziende molto giovani (meno di tre anni di vita) o startup. Tra quelle che utilizzano solo soluzioni tradizionali, il 56% circa si dice pronta all’adozione di un conto digital.
“Come Qonto, – conclude Spalletti – siamo in prima linea nel supportare le imprese con nuovi strumenti progettati sulle loro esigenze lavorative, che permettano a imprenditori e manager di focalizzarsi sull’evoluzione del proprio business attraverso la digitalizzazione di svariate attività quotidiane”.