Coronavirus

Coronavirus e imprese, Confindustria Lombardia: sì alla continuità della produzione, ma bisogna garantire la sicurezza sanitaria

Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia ritiene indispensabile la necessità di tenere aperte le aziende, dando continuità a tutte le attività produttive e alla libera circolazione delle merci. Essenziale è il codice di autoregolamentazione regionale in linea con le prescrizioni sanitarie più ferree

Pubblicato il 11 Mar 2020

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Di fronte alle crescente emergenza Coronavirus e alle maggiori restrizioni invocate dalla Regione Lombardia, il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti afferma “è indispensabile la necessità di tenere aperte le aziende”, dando continuità alle attività produttive e alla libera circolazione delle merci. Infatti, interrompere oggi le filiere significherebbe perdere il mercato di appartenenza e chiudere imprese di territori a forte vocazione export vuol dire dare all’estero un segnale di mancata capacità produttiva difficile da recuperare nel breve periodo.

Confindustria Lombardia comprende il momento di grave emergenza sanitaria che la nostra Regione sta attraversando e vuole contribuire, insieme a Regione Lombardia, all’elaborazione di politiche che possano contenere l’espansione del contagio da Coronavirus. Le imprese lombarde, fortemente orientate a continuare a garantire la continuità aziendale, si impegnano a rafforzare le proprie misure di prevenzione e contenimento della diffusione dell’epidemia in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il codice di autoregolamentazione richiesto dall’emergenza Covid-19

Da subito, le fabbriche hanno adottato misure di prevenzione per la tutela della salute (temperatura misurata con telecamere termiche, controlli su distanze minime obbligatorie, accesso contingentato agli spazi comuni). Oggi, le associazioni territoriali di Confindustria Lombardia stanno lavorando attraverso l’istituzione di task force dedicate, e sono disponibili a mettere in campo un codice di autoregolamentazione in linea con le prescrizioni sanitarie più ferree e auto-imporsi una sospensione in caso di impossibilità a soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti dall’emergenza.

Il Codice di autoregolamentazione regionale prevede: sul luogo di lavoro e in tutte le attività connesse, criteri stringenti di sicurezza sanitaria; limitazione massima degli spostamenti all’interno dei siti e accesso contingentato agli spazi comuni; smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza; incentivo per i propri dipendenti a godere di ferie e congedi retribuiti; chiusura dei reparti aziendali non indispensabili per la produzione.

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Immagine fornita da Shutterstock.

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