Sourcesense Point of View

Eye4Task, la piattaforma AR che risponde alle esigenze di un lavoro “a mani libere”



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La realtà aumentata sta emergendo come tecnologia che trova applicazione in diversi settori, dal manifatturiero alla medicina, fino alle utility e alle infrastrutture. Lo dimostra la soluzione sviluppata da Sourcesense che può essere adottata per svariati ambiti e casi d’uso

Pubblicato il 19 mar 2024



Eye4task: realtà aumentata
Immagine di Zapp2Photo da Shutterstock

Quando oggi si parla di piattaforme per la realtà aumentata o AR (Augmented Reality), che prevedono l’utilizzo di smart glasses e visori, circola una certa disinformazione. Tanto che in molti le considerano ancora tecnologie in una fase sperimentale, se non addirittura strumenti appannaggio esclusivo del gaming. Eppure il loro potenziale si presta a un vastissimo campo di impiego all’interno di svariati settori merceologici. I casi d’uso possibili, per fare un elenco sommario, vanno dalla formazione dei dipendenti alla progettazione e prototipazione dei prodotti, dalla manutenzione dei macchinari al controllo qualità. “Tutti casi in cui l’AR – spiega Marco Zanella, Product Sales Manager di Sourcesense – introduce il vantaggio di operare a mani libere, senza dover ricorrere agli strumenti che usavano fino a ieri come i pc, i tablet o perfino i manuali di carta”.

Non solo manifatturiero, le applicazioni della realtà aumentata

Se si considera che solo in Italia gli addetti del manifatturiero sono più di 5 milioni, si intuiscono subito le implicazioni di una diffusione estesa di software e device AR negli shop floor. Ma non c’è soltanto il manifatturiero tra i settori merceologici che potrebbero beneficiare dell’Augmented Reality. Il mondo della medicina è un altro comparto in cui si stanno aprendo nuovi orizzonti grazie a queste tecnologie di ultima generazione. O, ancora, quello delle utility e delle infrastrutture viarie potrebbero diventare – e in parte già lo sono – gli ambiti di elezione di un modo di lavorare più efficiente trainato da dispositivi e applicazioni che portano le informazioni che occorrono a misura di occhio. In sostanza, le piattaforme AR integrate con i visori mettono a disposizione di chi lavora sul campo documenti, appunti, check-list e procedure dell’intervento direttamente nel proprio campo visivo. Inoltre, permettono di richiedere il supporto remoto di un esperto con il quale condividere in tempo reale sia ciò che si sta osservando sia documenti, immagini e video. I vantaggi perciò sono misurabili in termini di diminuzione degli errori, nonché di maggiore produttività e sicurezza durante le attività, a prescindere dai luoghi di lavoro in cui queste si svolgono.

La differenza di Eye4Task nel panorama delle piattaforme AR

Nel 2023 si calcola che la dimensione globale del mercato delle tecnologie AR dovrebbe aver raggiunto un valore pari a 57,26 miliardi di dollari. Nonostante questo, persiste un elevato scetticismo suscitato probabilmente dal proliferare di notizie approssimative di taglio miracolistico. “La prima obiezione che dobbiamo superare – esemplifica Zanella – è quella di far comprendere ai clienti che la nostra piattaforma Eye4Task non è un ‘giochino’, bensì una soluzione concreta, strutturata, scalabile, adottata effettivamente a livello industriale”. Forte della sua presenza più che ventennale nel mercato dell’open source, culminata nel 2022 con l’ingresso nel Gruppo Poste Italiane, Sourcesense propone un’applicazione che si discosta dalle tante millantate in rete, perché punta a rispondere alle esigenze delle aziende. Non solo. La società non si limita a offrire un software a cui abbinare dei dispositivi wearable. Anzi, spesso questa modalità può condurre al fallimento di progetti innovativi che hanno al centro l’AR. Soprattutto in mancanza di un supporto consulenziale che affianchi le imprese nell’implementazione delle tecnologie e che tenga conto dei loro fabbisogni specifici, il rischio di un ROI negativo è molto alto. Si tratta di un rischio che, nel caso della piattaforma Eye4Task, è minimizzato perché Sourcesense possiede una doppia anima, quella della software house e del system integrator. “Siamo partiti dall’essere una software house che ha puntato sull’innovazione – chiarisce infatti Zanella – per poi aggiungere l’approccio consulenziale e ingegneristico proprio del system integrator al fine di rispondere alle esigenze di grandi clienti come Leonardo Spa.

Le caratteristiche tecniche della soluzione offerta da Sourcesense

L’esito di questa duplice competenza si è tradotto in una piattaforma cloud native accessibile, quindi, tramite un portale web e scaricando un’applicazione. Ciò non toglie che le organizzazioni con standard di sicurezza particolarmente elevati possano utilizzare Eye4Task in modalità host data center. Questo è reso possibile dal fatto che la soluzione è autonoma all’interno di un cluster Kubernetes e può essere messa di volta in volta su una diversa “nave cargo”, cioè sull’ambiente preferito dal cliente. La scelta della “nave” guida anche il modello di licensing offerto. Coloro che optano per l’“imbarcazione” di Sourcesense, vale a dire per l’infrastruttura cloud su cui gira Eye4Task, usufruiscono di un sistema multi-tenant che può arrivare a gestire fino a 500 utenti. I limiti non sono di natura tecnica, semmai di cultura e di mercato. In uno scenario come quello italiano, le dimensioni e i livelli di maturità delle aziende potrebbero in apparenza fungere da freno. Ad esempio, dall’ultimo Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano emerge che solo il 3% delle piccole e medie imprese italiane ha intrapreso progetti di realtà virtuale, aumentata o mista. Proprio per questo, la prateria dei candidati che può decidere di ricorrere a questo tipo di tecnologie è enorme.

Quando la formazione è in sintonia con i fabbisogni delle imprese

Un indice dell’interesse crescente per l’AR nel nostro paese si ricava dalla scelta di alcuni ITS (Istituti Tecnici Superiori) di dotare i propri allievi della piattaforma sviluppata da Sourcesense. Una scelta, facilitata dall’impiego delle risorse del PNRR destinate a questi obiettivi, che anticipa nel mondo della formazione specialistica i trend innovativi che troveranno presto spazio nei contesti produttivi. È uno dei rari casi in cui ciò che si impara nei percorsi di apprendimento formale è quasi in sintonia con la trasformazione che sta avvenendo nelle aziende, le quali saranno ben liete di accogliere quei profili professionali già preparati all’uso di tecnologie che, presto a tardi, moltissime organizzazioni dovranno adottare.

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