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Quali sono i trend 2020 per la realtà aumentata nell’industria

La crisi legata all’emergenza sanitaria dovrebbe essere rapidamente superata dal settore: il mondo industriale è destinato a essere impattato in numerosi ambiti

Pubblicato il 28 Lug 2020

pharma manufacturing

Quali sono le principali tendenze che interesseranno la realtà aumentata nel 2020? Prima di giungere a conclusioni, è necessario fare una inevitabile premessa: il 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, si avvia a essere un anno molto complicato per tutti i settori economici, compresi quelli più innovativi. Anche la realtà aumentata, sicuramente, dovrà fare i conti con problemi di varia natura, quali ad esempio le difficoltà logistiche e la tendenza alla diminuzione degli investimenti da parte delle imprese.

Le previsioni di IDC

Eppure, questa tecnologia pare avere tutte le caratteristiche per risalire rapidamente la china: secondo un recente report di IDC, le vendite di cuffie per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) hanno subito una diminuzione nella prima metà del 2020, con un – 10,5% nel primo trimestre e un crollo del 24,1% nel secondo. Difficoltà che interessano anche smartphone e pc, che condividono la medesima catena di approvvigionamento delle cuffie per la realtà virtuale e la realtà aumentata. Tuttavia, assumendo che la produzione riesca a tornare a ritmi normali a metà anno, IDC ritiene che nella seconda metà del 2020 si registrerà una robusta ripresa. A fine 2020 i dispositivi totali portati sul mercato saranno quasi 7,1 milioni, pari a una crescita del 23,6% rispetto al 2019. Un trend che dovrebbe proseguire anche nei prossimi anni: Idc prevede 76,7 milioni di unità distribuite nel 2024, pari a un tasso di crescita annuale composito (Cagr) dell’81,5%. Ovviamente questi dati includono anche l’hardware per l’AR di destinazione consumer, utilizzato ad esempio nel mondo del gaming, ma appare indubbio che anche l’utilizzo nell’industria, smaltita la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, dovrebbe riprendere a segnare numeri positivi. Occorre infatti sottolineare che nel medio termine la necessità di distanziamento sociale e la maggiore diffusione del lavoro da remoto, potrebbe avere l’effetto inatteso di spingere la realtà aumentata, dal momento che questa tecnologia consente e facilita il lavoro e la collaborazione senza essere presenti fisicamente in ufficio o negli stabilimenti industriali. Basti pensare che, secondo un recente rapporto Forrester, entro il 2025 ben 14 milioni di lavoratori americani utilizzeranno regolarmente gli smart glasses per il loro lavoro, sulla scia del successo di Industria 4.0.

Il mondo industriale alla sfida della realtà aumentata

In particolare ci sono almeno alcune aree del mondo industriale che dal Post Covid in poi saranno pesantemente impattate dalla realtà aumentata e dai suoi progressi. La prima è quella dell’assemblaggio dei prodotti: le moderne catene di montaggio hanno a che fare con produzioni sempre più complesse e diversificate, che richiedono un accurato assemblaggio di centinaia o addirittura migliaia di componenti nell’ordine corretto e il più rapidamente possibile. Tradizionalmente, l’unica possibilità è la formazione dei dipendenti, che però può presentare lacune, individuali e collettive. Le applicazioni di Realtà Aumentata sono in grado di proiettare visivamente le informazioni corrette per assemblare al meglio il prodotto, riducendo al minimo gli errori, dunque sono destinate a trovare sempre più applicazione. Un discorso simile si può fare per la manutenzione: la realtà aumentata può aiutare i manutentori a individuare i problemi nei macchinari, riducendo i tempi di intervento e risparmiando sui costi di intervento. Affine alla manutenzione è naturalmente il tema del supporto: anche in questo caso, l’utilizzo della AR, che consente ai team di tecnici esperti di visualizzare da remoto lo stato delle apparecchiature, può evitare spese consistenti per problemi magari di poco conto. Infine, c’è un ambito in cui la AR potrebbe davvero fare la differenza: parliamo del delicato tema del controllo della qualità di produzione, che potrebbe essere notevolmente migliorata con l’introduzione della tecnologia della realtà aumentata. Oggi tali controlli sono svolti da esseri umani, con un inevitabile tasso di errore che comporta costi di varia natura per le imprese.

Non solo produzione

La realtà aumentata può essere utilizzata per proiettare sovrapposizioni digitali sui prodotti ed evidenziare così eventuali incoerenze e criticità. Questo permette ai tecnici specializzati di identificare anche i problemi minori con un grado di precisione maggiore e in maniera più rapida, con vantaggi facilmente comprensibili. Al di là dell’aspetto di produzione vera e propria, la realtà aumentata può fare molto anche su un’area sempre più cruciale per le imprese globalizzate, vale a dire la logistica. Anche in questo caso l’utilizzo di visori equipaggiati con la realtà aumentata permette di velocizzare le attività di prelievo, aiutando così i magazzinieri a lavorare nella maniera più efficace. Appare evidente, insomma, che la realtà aumentata sia destinata a essere nei prossimi anni una chiave fondamentale per la modernizzazione delle imprese, grazie alla sua capacità indiscussa di ridurre al minimo gli errori e migliorando la qualità generale della produzione. Un ambito, quello della realtà aumentata, su cui il system integrator DGroove è in grado di fornire vaste competenze di supporto e progettazione, così da assicurare la massimizzazione dei benefici.

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