Scenari

La gestione del magazzino nell’era dei “cigni neri” passa dall’AI

Il 2023 ha presentato sfide significative per la supply chain globale, tra cui il fenomeno imprevisto della siccità del Canale di Panama. Le tecnologie, Intelligenza Artificiale in testa, possono diventare uno strumento fondamentale per chi opera nella filiera. Come si ricava da un sondaggio di Zebra Technologies

Pubblicato il 17 Gen 2024

Un’immagine del Canale di Panama, la cui siccità incide pesantemente sulla supply chain globale

La gestione del magazzino, all’interno delle moderne filiere della supply chain, non può prescindere dai fatti che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso. Il 2023 infatti è stato attraversato da forti pressioni inflazionistiche a cui si sono aggiunti eventi imprevisti come la siccità del Canale di Panama (foto di apertura) o le perturbazioni nel Mar Rosso. Eventi che, nel loro insieme, hanno provocato ritardi nei trasporti insieme a un aumento significativo dei costi. Per comprendere quali sono gli orientamenti di chi opera in questo ambito, Zebra Technologies Corporation – fornitore di soluzioni digitali che consentono alle aziende di collegare in modo intelligente dati, risorse e persone – ha incaricato la società di ricerca Azure Knowledge Corporation di condurre un apposito sondaggio.

Lo studio, appena pubblicato, ha per titolo Zebra 2023 Making Modern Warehousing a Reality: Supply Chain Resiliency & Agility. Svolto nei mesi di marzo e aprile 2023, ha raccolto il punto di vista di oltre 1.400 decision maker e collaboratori che gestiscono e curano le operazioni di magazzino o dei centri di distribuzione nei settori della produzione, del retail, dei trasporti, della logistica e della distribuzione all’ingrosso in Nord America, America Latina, Europa e Asia Pacifico. Di seguito, riportiamo i principali risultati emersi.

L’investimento in tecnologie AI per la gestione del magazzino

Il primo dato che si scopre dalla ricerca è la propensione diffusa a investire in tecnologie riconducibili all’area dell’Intelligenza Artificiale (AI). Dall’indagine si ricava infatti che, entro i prossimi 5 anni, la maggior parte dei responsabili di magazzino a livello globale prevede di investire in machine learning (94%), analisi predittiva (92%), machine vision (86%) e computer vision (85%). Si tratta di tecnologie che, a vario titolo, sono in grado di offrire funzionalità di automazione, analisi e processo decisionale automatizzato nell’ambito della supply chain e del magazzino. Questa è la ragione per cui i decision maker interpellati hanno affermato che stanno accelerando i piani di investimento in soluzioni con le quali risolvere le sfide relative all’ottimizzazione della manodopera, alla semplificazione delle attività, alle imprecisioni nella gestione delle scorte e al passaggio a sistemi basati sul cloud.

A fare da traino a queste intenzioni sono i fenomeni ricordati in apertura, con particolare riguardo alla crisi dovuta alla siccità del Canale di Panama. Una crisi che potrebbe far subire ritardi alle navi in transito fino a 20 giorni, con una riduzione dei passaggi giornalieri e tariffe di attraversamento più che raddoppiate. Va ricordato che il canale a tutt’oggi è interessato dal 3% del commercio marittimo globale. Un suo utilizzo parziale, quindi, genera conseguenze a catena che vanno da tariffe di spedizione più elevate a consegne ritardate, fino alla necessità di trovare percorsi di trasporto alternativi. Senza dimenticare che i picchi di acquisto legati alla stagionalità possono causare incertezze per retailer e operatori di magazzino, incertezze all’origine di un rischio elevato di sovra o sotto-stoccaggio.

Dal digital twin agli strumenti che danno visibilità operativa

Nell’ambito dei rispettivi piani strategici, i manager hanno introdotto anche il digital twin, una replica digitale progettata per imitare oggetti o processi del mondo reale che permette di fare simulazioni sull’andamento del futuro. “I cambiamenti dirompenti a livello globale hanno messo a nudo le vulnerabilità dei processi tradizionali e costretto le aziende di tutte le dimensioni ad abbracciare il cambiamento e a migliorare la resilienza” si legge sul documento. Ciò non toglie che, “nonostante la spinta all’innovazione, è difficile tenere il passo con la velocità della trasformazione. Il mondo continua a spostarsi online, accelerando i cambiamenti nella domanda dei consumatori e ponendo maggiore pressione sulle reti di distribuzione globali”.

Tra le criticità da risolvere, il 77% degli intervistati concorda sul fatto che l’esaurimento delle scorte e l’imprecisione dell’inventario incidono sulla produttività. Da qui l’importanza di poter contare su strumenti affidabili di gestione dell’inventario per preservarne accuratezza e accessibilità. O, ancora, la rilevanza della visibilità operativa per poter ottenere:

  • Maggiore produttività dei singoli addetti
  • Incremento della produttività dei team e della conformità dei flussi di lavoro
  • Visibilità estesa delle risorse e indicazioni operative
  • Localizzazione di risorse, persone e robot in tempo reale
  • Utilizzo di più set di dati provenienti da tutto il magazzino per supportare flussi di lavoro predittivi, auto-ottimizzanti e adattivi

Non solo AI, il ruolo della sensoristica nella gestione del magazzino

“I responsabili di magazzino – sottolinea Andre Luecht, Global Strategy Lead, Warehouse, Transportation and Logistics di Zebra Technologies, commentando le evidenze dello studio – stanno adottando soluzioni di modernizzazione della supply chain e del magazzino basate su AI per rispondere alla situazione attuale, fatta di continui cambiamenti dirompenti ed eventi non previsti. I sistemi basati sul cloud, l’Intelligenza Artificiale, l’analisi e i digital twin stanno offrendo ai decision maker del comparto trasporti e logistica la visibilità, la flessibilità e la resilienza di cui hanno bisogno per affrontare il mondo odierno, in cui le supply chain sono globali, complesse e colpite da crisi mondiali. Nonostante ciò, queste tecnologie non devono essere viste come una bacchetta magica: è fondamentale implementarle quando opportuno, come parte di un ecosistema visibile e flessibile”.

A conferma delle parole di Luecht, la ricerca individua altre tecnologie che cooperano con l’AI. Nel 2024 i responsabili di magazzino a livello globale si affideranno sempre più spesso a tag e sensori passivi per l’identificazione a radiofrequenza RFID (81%), tecnologie di localizzazione in tempo reale con tag attivi (68%), sensori mobili sui carrelli elevatori (68%), sensori di monitoraggio della temperatura ed etichette intelligenti (67%). “La natura delle interruzioni e di eventi cosiddetti ‘cigni neri’ – dice in conclusione Andre Luecht – possono essere difficili da controllare, ma dobbiamo impegnarci per essere in grado di prevederli, anticiparli, mitigarli e rispondere prontamente prima che si verifichino, in modo da ridurre al minimo ed eliminare gli impatti negativi sulla supply chain e sulle operazioni di magazzino”.

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Carmelo Greco

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