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Il MES per l’industria 4.0: perché fa la differenza e come usarlo

Un’applicazione di Manufacturing Execution System (MES) è oggi uno strumento che riveste un ruolo strategico per chi opera nel manifatturiero, ma per riuscire a ottenere il meglio dal suo utilizzo è necessario essere preparati. Ecco come valorizzarne al massimo le potenzialità

Pubblicato il 21 Set 2023

Immagine di SWKStock da Shutterstock

Flessibilità e velocità sono caratteristiche essenziali per un’azienda che opera nel settore manifatturiero. Caratteristiche che permettono di essere competitivi in un mercato complesso con clienti sempre più esigenti e con un’economia molto instabile. Oggi è fondamentale saper ottimizzare la produttività, un risultato che può essere raggiunto rendendo il processo produttivo più automatizzato e connesso, come prevedono i dettami dell’industria 4.0, e che può avere come punto focale il software MES (Manufacturing Execution System), strumento per la digitalizzazione delle imprese che può diventare un centro di controllo strategico della produzione. Ma come integrarlo? E, soprattutto, come usarlo in modo efficace? Per rispondere a queste domande ci siamo fatti aiutare da un esperto, Alessandro Costantino, consulente applicativo presso CATA Informatica.

L’importanza di guardare oltre gli incentivi

È un fatto indiscusso – sottolinea Costantino – che in questi ultimi anni, in molti casi, alla diffusione delle soluzioni MES abbiano contribuito gli incentivi del piano Industria 4.0. Questo ha permesso agli imprenditori di iniziare a prendere confidenza con le piattaforme MES e di apprezzarne i pregi. E le aziende che hanno saputo guardare oltre l’incentivo hanno fatto del Manufacturing Execution System un elemento strategico contando i benefici che quotidianamente vengono ottenuti”.

Infatti, scopo del Manufacturing Execution System è consentire di tracciare in tempo reale la produzione, la produttività, l’efficienza e la qualità lavorativa tramite cruscotti di interrogazione statistica che permettono anche di verificare importanti KPI delle linee produttive e degli operatori. Il MES consente di fatto di avere una gestione del flusso produttivo sempre più digitalizzata e puntuale.

Un cliente a cui abbiamo integrato la nostra piattaforma MES con il software gestionale che già usava – precisa Costantino – nel giro di tre anni ha migliorato l’efficienza produttiva del 20%. Questo gli ha permesso di ampliare il parco macchine, di creare nuovi reparti, nuova produttività e nuova efficienza produttiva. In pratica, recuperando efficienza e controllando puntualmente l’avanzamento della produzione, il MES non ha consentito solo di soddisfare più domande dei clienti e di essere più competitivi, ma anche creare di creare nuovi spazi occupazionali”; su questo aspetto abbiamo lavorato molto sul cambio di competenze necessarie in una fabbrica sempre più digitale.

Crescita professionale

Il MES è uno strumento che solitamente usa l’operatore a bordo linea, “il quale viene così responsabilizzato – aggiunge Costantino –, acquisendo a tutti gli effetti, una crescita professionale. Questo, di riflesso, porta a una crescita aziendale, sia sul lato produttivo sia su quello delle risorse umane”.

Si tratta di un aspetto rilevante, perché l’adozione del MES può far sorgere un problema di accettazione da parte dei dipendenti in quanto può essere visto come uno strumento di controllo. “In realtà – precisa Costantino –, non serve un MES per controllare gli operatori a bordo linea. Proprio per questo è importante far capire che l’azienda non sta mettendo in atto una coercizione. Tutt’altro. Sta mostrando fiducia nei dipendenti perché gli sta affidando la gestione di un asset strategico: l’avanzamento del flusso produttivo”.

Un software per tutti

Il MES è uno strumento che porta innovazione con l’intento di rendere i processi più produttivi in un’ottica di industria 4.0. Non deve perciò accadere che l’operatore passi più tempo al PC che in produzione: l’obiettivo primario è produrre meglio e avere una chiara visione, aggiornata in tempo reale, dell’avanzamento dei flussi produttivi.

Proprio per questo, il software MES è studiato in modo che lo possano usare tutti – sostiene Costantino –: La nostra soluzione prevede degli utenti di back end (tipicamente il direttore di produzione) e degli utenti di front end (operatori che gestiscono l’avanzamento delle fasi). Negli ambienti produttivi la facilità di utilizzo (ad esempio attraverso un tablet o un pc industriale touch screen) fa la differenza, su questo aspetto abbiamo lavorato molto per rendere l’interfaccia grafica orientata all’esigenza dell’utente, in quel momento!”.

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La cultura del dato

Uno dei grandi vantaggi che offre il MES è che tutto il processo produttivo viene digitalizzato, non serve più carta: se si cerca qualche informazione la si trova nell’ERP o nel cruscotto del MES. Si può mettere la parola fine ai fogli che si perdevano o si sporcavano, impedendo di leggerne il contenuto. Con il MES tutto avviene in digitale, il dato viene messo al centro della produzione. “Questo però implica che in azienda ci sia una certa cultura del dato e ogni tanto si fa fatica a trovarla – precisa Costantino –. La cultura del dato è prevalente dove già ci sono delle macchine utensili automatizzate, perché hanno sempre più bisogno di scambiare dati, un processo che avviene in maniera digitale.

In tali contesti, il concetto di valore del dato e del processo di scambio dati è abbastanza chiaro, ma in aziende in cui questo processo non è ancora avvenuto è più faticoso far capire che la carta non serve più”.

Più in generale, se si vuole adottare un MES è necessario avere dati di produzione accuratamente configurati e completi.Questo significa – aggiunge Costantino – avere già in digitale la distinta base, il controllo dell’avanzamento della produzione, e la consuntivazione della produzione. In pratica, gestire già un ciclo produttivo a tutti gli effetti. Nella nostra attività al fianco delle aziende Clienti ci occupiamo del progetto partendo dall’analisi dei processi produttivi fino ad arrivare alla raccolta dei dati direttamente dai macchinari”.

On premise oppure in cloud?

La soluzione MES che propone CATA può essere fruita come applicazione on premise oppure in cloud. La scelta dipende dall’azienda, dal software gestionale installato e dalla strategia tecnologica dell’impresa.

Chi non ha ancora una cultura evoluta del dato tende a scegliere un’infrastruttura server in casa – dichiara Costantino –. Il cloud è più veloce nell’abilitare i processi e centralizza aggiornamenti e aspetti di sicurezza informatica. Ad oggi, dal nostro osservatorio posso dire che l’utilizzo di soluzioni MES nelle piccole e medie imprese è per 80% on premise e per il 20% in cloud”.

Questo aspetto non va dimenticato perché il database di un MES oggi vale più di qualsiasi altra cosa in azienda, al suo interno c’è tutta la storia della produzione”, precisa Costantino.

Un’arma strategica non l’ennesima soluzione software

Nell’ambito manifatturiero, il MES è una necessità un po’ più pressante per le aziende di maggiori dimensioni, che hanno produzioni molto complesse e che vogliono tracciare in modo più puntuale i dati di produzione (ad esempio raccolta ore lavoratore per ordine/commessa e tempistiche di avanzamento fasi). “Tuttavia – conclude Costantino – ritengo che tutte le aziende manifatturiere che vorranno rimanere competitive dovranno strategicamente pianificare l’inserimento di una soluzione di MES integrata con il software gestionale; solo così potranno avere un feedback immediato di quello che viene svolto in produzione e prendere decisione tempestive e più efficaci. Il vantaggio principale di usare un MES non sta tanto nel fatto di passare dalla carta al digitale, ma di avere dei dati che possono essere letti e interpretati per acquisire utili informazioni per il business.”.

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Fabrizio Pincelli

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