Il metaverso può essere un’opportunità importante per diversi settori economici, a partire da quello finanziario e del credito. Se n’è discusso in occasione dell’incontro di settembre della Community di IBM Leaders&Tech, come riassume Manuel Pincetti, Managing Partner di Monitor Deloitte, “In che modo le banche possano giocare un ruolo da protagoniste nel metaverso? Di fatto già oggi circa il 50% dei ricavi del retail banking, anche in Italia, proviene da clienti che possono definirsi come nativamente digitali, che operano cioè in digitale per circa il 95% delle loro operazioni. Le nostre previsioni indicano che questa percentuale raggiungerà oltre il 70% nei prossimi tre o quattro anni. Guardando poi ai comportamenti dei clienti, le giovani generazioni sono abituate a operare nei contesti di realtà unlimited, cioè di una realtà digitale che va oltre le due dimensioni. Di fatto oggi in media nel mondo la generazione Z passa 10-11 ore la settimana in contesti simili all’accezione che diamo oggi di metaverso”.
In questo contesto caratterizzato da una digitalizzazione sempre più spinta, le banche hanno ottime opportunità per posizionarsi sul metaverso: “Noi crediamo che una banca dovrebbe essere sempre sulla frontiera dell’adozione delle tecnologie digitali per supportare e accompagnare l’evoluzione del consumo da parte dei propri clienti. Dunque non si può non giocare un ruolo da protagonista in questa partita. Non sappiamo in realtà se prenderà forma un vero e proprio metaverso del banking, ma sicuramente nel futuro ci aspettiamo che il settore si evolverà nel senso di una sempre maggiore integrazione tra esperienza fisica e digitale, attraverso realtà immersive. Esistono già dei casi d’uso di questo tipo a livello internazionale ma anche in Italia”. A spingere il metaverso nel banking sarà anche un’ulteriore fase di innovazione tecnologica, a partire dalla maggiore disponibilità di dispositivi: “La cosiddetta democratizzazione dei visori, su cui ci saranno dei lanci nei prossimi mesi, ci darà l’opportunità di vedere delle sperimentazioni che tenderanno a diventare sempre più mainstream”, conclude Pincetti.
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